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Padre e Pastore #7 | Pastore della Chiesa in Polonia

Family News Service / 25.11.2021
fot. Instytut Prymasowski, wyszynskiprymas.pl
fot. Instytut Prymasowski, wyszynskiprymas.pl

Il Primate Stefan Wyszyński è rimasto nella memoria dei polacchi come statista, difensore della fede, della libertà della Patria e dell’assoluta dignità umana.


Come è successo che il vescovo più giovane, che svolgeva il suo ministero da soli due anni, divenne Arcivescovo di Gniezno e Varsavia, Primate di Polonia? Anni dopo seppe che il cardinale August Hlond, prima di morire, dettò al suo segretario, il vescovo Antoni Baraniak, addirittura due lettere al Santo Padre, chiedendo che il suo successore fosse il vescovo Stefan Wyszyński.

Fino all’ingresso a Gniezno (2 febbraio 1949), il vescovo Wyszyński rimase a Lublino. Alle soglie del 1949 scrisse: “Sto iniziando un nuovo anno di lavoro. Non pensavo che mi sarebbe capitato di dover dire addio a Lublino quest’anno (…). Ma io sono solo il fattorino di Dio”.

L’Arcivescovo Stefan Wyszyński iniziò il suo ministero nella sede del Primate in una situazione molto difficile di asservimento della Patria al regime comunista. Fin dalla lettera per il giorno dell’ingresso scrisse con quale programma sarebbe arrivato:

“È ancora mio dovere presentarmi a voi? – chiedeva il Primate nella suddetta lettera. – Non sono né un politico né un diplomatico, non sono un attivista né un riformatore. Invece sono il vostro padre spirituale, pastore e vescovo delle vostre anime, sono un apostolo di Gesù Cristo. La mia missione è sacerdotale, pastorale, apostolica, scaturita dall’eterno pensiero di Dio, dalla volontà salvifica del Padre, che condivide con gioia la sua felicità con l’essere umano”.

Assumendo il ministero di Primate di Polonia, l’Arcivescovo Stefan Wyszyński adottò come proprio programma le parole testamentarie del morente Cardinale August Hlond. “Indubbiamente, per un lavoro del genere era necessaria la luce. Non sto dicendo che questo sia un mio dono straordinario. Questo è un dono di grazia annunciato per bocca del mio Predecessore, il Cardinale August Hlond, il quale, morendo a Varsavia, aveva detto: ‘Lavorate e combattete sotto la protezione della Madonna. La vittoria, quando verrà, sarà la vittoria della Beata Vergine Maria’. Queste sono state quasi le ultime parole del cardinale August Hlond.

Non le ho mai perse di vista nella mia coscienza. Dio mi ha permesso di accendere nell’anima l’immagine della Vergine Vestita di sole, che ha la luna sotto i suoi piedi. Anche lei ha combattuto, perché ha lottato per difendere suo figlio, che stava per nascere, e che Satana già stava aspettando, perché appena nato lo potesse divorare. Dio si alzò in difesa della donna, prendendo con Sé il neonato, e diede rifugio alla Madre sulla terra. E questo è quello che ho pensato: Dio si alzerà in difesa di suo Figlio e non permetterà che venga distrutto, sebbene il drago – come lo vide san Giovanni nell’Apocalisse – spazzi via dall’orizzonte del cielo un terzo delle stelle per gettarle sulla terra. Cristo salva perché non morirà più. La croce è stata il luogo della sua vittoria attraverso la morte, ma Lui ha vinto! Quindi ‘battetevi, perché la vittoria arriverà’”.

Nei tempi della lotta tra il potere di Dio e il potere delle tenebre, il Primate Wyszyński mise al primo posto la preoccupazione per le persone, non per il successo politico. Cercò soluzioni secondo la fede e la prudenza, fece di tutto affinché nessuno perisse per colpa sua, affinché il popolo non soccombesse all’odio.

Analizzando la situazione della Chiesa in quel difficile momento della storia, quando non esisteva alcun accordo legale vincolante nello Stato – il concordato era stato disatteso dalle autorità comuniste il 12 settembre 1945 – il Primate Wyszyński il 14 aprile 1950 concluse un Accordo con il governo. Si trattava di avere una qualsiasi base legale nel rapporto Chiesa-Stato.

Nel novembre 1952, il primate Wyszyński fu nominato cardinale. Fu espressione della speciale fiducia del Santo Padre Pio XII nel Primate di Polonia. Poiché le autorità statali non gli rilasciarono il passaporto, non poté recarsi al concistoro del gennaio 1953. A quel tempo, i cittadini non avevano i passaporti a casa. Prima di ogni partenza bisognava richiedere il documento che, al rientro, doveva essere restituito all’ufficio. Le autorità potevano rifiutare il rilascio del passaporto senza fornire motivazioni.

Il governo infrangeva costantemente le risoluzioni contenute nell’Accordo. Il 9 febbraio 1953, le autorità emisero un decreto sulle cariche ecclesiali. I vescovi dovevano essere nominati dal primo ministro e i parroci dal voivoda. In considerazione di tale illegalità e dei tentativi di interferire con la giurisdizione della chiesa, l’Episcopato Polacco guidato dal Primate Wyszyński emise un memoriale al governo l’8 maggio 1953: “Non possumus”. Il Primate Wyszyński disse ai fedeli durante la processione del Corpus Domini a Varsavia: “Non si può venire sull’altare, non potete mettervi tra Cristo e il sacerdote, non potete violare la coscienza del sacerdote, non potete mettervi tra il vescovo e il sacerdote. Insegniamo che bisogna dare a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio. Ma se Cesare vuole sedere sull’altare, diciamo in breve: non potete farlo”. Questa protesta alla fine contribuì all’arresto del Primate.

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