Il Nunzio Apostolico a Varsavia: Mons. Ratti studiò la Chiesa nella Polonia indipendente che stava sorgendo
fot. Łukasz Krzysztofka
“Sono lieto che la Polonia faccia memoria e che alla vigilia del 100.mo anniversario dell’elezione del card. Ratti alla Sede di San Pietro, partecipiamo al dibattito storico ‘Prima che diventasse papa – Pio XI e la Polonia. 1918-1922-2022′” – ha affermato l’Arcivescovo S. Pennacchio prima dell’inizio del dibattito svoltosi il 4 febbraio 2022 presso il Castello Reale di Varsavia. Don Achille Ratti negli anni 1918-1921 fu Visitatore e poi Nunzio Apostolico in Polonia.
Il dibattito è stato organizzato in occasione del centenario dell’elezione del card. Achille Ratti a Papa Pio IX, il 6 febbraio 2022. L’evento è stato collegato all’inaugurazione di una mostra.
All’inizio dell’incontro, il direttore del Castello Reale, il prof. dr Wojciech Fałkowski ha ricordato che Ratti ha visitato il castello il 9 febbraio 1919. Ha richiamato il fatto che il futuro Papa non ha abbandonato la Polonia durante la memorabile guerra bolscevica del 1920. Anche da Papa, si è rammentato della Polonia e ha rivolto ad essa i suoi pensieri e le sue preghiere.
L’Arcivescovo Salvatore Pennacchio ha richiamato la memoria di Mons. Achille Ratti, il quale, il giorno dopo aver ricevuto la comunicazione del suo essere inviato a Varsavia, scrisse nel suo diario: “Mi conforta il pensiero che sia una terra mariana. Vedo grandi difficoltà in questa faccenda, ma sento anche una grande pace”.
Secondo il cardinale Kazimierz Nycz, Metropolita di Varsavia, uno dei passi più importanti compiuti dal Nunzio Ratti è stata la creazione delle diocesi di Łódź e Katowice. Con il Nunzio, sono emerse anche future figure di spicco della Chiesa polacca, a cominciare dal Card. August Hlond, poi Primate di Polonia. “Ratti era amico della Polonia, e soprattutto amico di Varsavia” – ha sottolineato il cardinale Nycz.
Don Achille Ratti – amico della Polonia
Il dibattito è stato presieduto dal redattore Piotr Gursztyn, dal Rev. prof. Stanisław Wilk, dell’Università Cattolica di Lublino, dal dott. Paweł Skibiński, professore dell’Università di Varsavia e dal Rev.do dr Damian Bednarski, professore dell’Università della Slesia.
Perché il relativamente giovane mons. Achilles Ratti, allora 60enne, divenne prima Visitatore e poi Nunzio Apostolico in Polonia? I relatori hanno sottolineato i suoi interessi globali e la sua grande sapienza. Pur non essendo un diplomatico – ha fatto presente il Rev.do dr Damian Bednarski – Ratti aveva però “una predisposizione spirituale, intellettuale e una sensibilità personale della situazione”.
Prima di venire in Polonia, Mons. Achille Ratti l’ha studiata molto; aveva cercato molte informazioni su di lei. Il Dr Paweł Skibiński ha ricordato che, secondo alcune fonti, Ratti conosceva parte della letteratura polacca dalle traduzioni in altre lingue. Probabilmente era entusiasta di “Quo vadis”. “È arrivato con una mente aperta. Ha davvero studiato Varsavia”, ha dichiarato il relatore, sottolineando che Mons. Ratti dopo il suo arrivo ha cercato di conoscere Varsavia il più possibile.
I conferenzieri hanno convenuto che Mons. Ratti è stato accolto molto benevolmente in Polonia. Il futuro Papa fu sorpreso dal comportamento dei polacchi, che spesso baciavano le sue vesti e si sdraiavano ai suoi piedi. Il rappresentante della Santa Sede ha viaggiato molto e ha conosciuto molte persone.
I polacchi ricordano molto spesso che di fronte alla minaccia bolscevica, il Nunzio Ratti non lasciò la Polonia nell’agosto del 1920. Come sottolineato da p. prof. Stanisław Wilk, l’Arcivescovo Ratti “è rimasto consapevolmente in Polonia”. In seguito ha ritenuto provvidenziale questa decisione.
Attraverso la Polonia alla Sede di Pietro
Achille Ambrogio Damiano Ratti (1857-1939), già prefetto della Biblioteca Vaticana, fu nominato Visitatore in Polonia da Papa Benedetto XV nell’aprile 1918. Lasciò la Polonia quando divenne Metropolita di Milano nel giugno 1921.
Il 30 marzo 1919 l’Arcivescovo Ratti riconobbe l’indipendenza della Polonia a nome del Papa. Divenne poi il primo Nunzio Apostolico del giovane Stato. Ratti definiva spesso se stesso come un “vescovo polacco”, poiché era stato ordinato vescovo nella cattedrale di S. Giovanni Battista a Varsavia.
Già durante il pontificato di Pio XI nel 1925 fu concluso un concordato tra la Polonia e la Santa Sede. Il 15 agosto 1925, con il consenso del Papa, furono poste corone pontificie sull’immagine miracolosa della Madonna nel Santuario di Piekary Śląskie. Durante il suo regno nel 1938, ebbe luogo la canonizzazione del beato Andrzej Bobola.
Pio XI riceveva ripetutamente in udienza pellegrini dalla Polonia. Testimonianza eloquente di ciò sono: il dipinto della Madonna di Częstochowa e gli affreschi di Jan H. Rosen nella cappella papale di Castel Gandolfo.
E’ possibile vedere l’intero dibattito al sito
https://www.youtube.com/watch?v=O22FbkhwiFM
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