szukaj
Wyszukaj w serwisie


Hundreds thousands Poles on the streets of towns and villages on the 18th anniversary of death of St. John Paul II (EN, IT, ES)

FNS / 02.04.2023
Photo credit: Family News Service
Photo credit: Family News Service

According to the organizers’ estimates, hundreds thousands people gathered for the Papal Marches held in Poland and abroad to mark the 18th anniversary of the death of St. John Paul II. The largest event took place in Warsaw, with tens of thousands people turning out in the centre of the capital. The organisers of the Papal Marches emphasise that these events are a testimony of attachment to and pride in the life of St. John Paul II. At the same time, they are meant to counter the attempts to undermine the sanctity and merits of the Polish Pope.

*

Gli organizzatori stimano che centinaia di migliaia di persone si siano radunate per le Marcie del Papa, organizzate in Polonia e oltre i confini nazionali in occasione del 18.mo anniversario della morte di S. Paolo II. E’ il più grande avvenimento organizzato a Varsavia, nel centro della capitale. Il più grande evento è stato organizzato a Varsavia, con qualche decina di migliaia di persone nel centro della capitale. Gli organizzatori delle Marcie del Papa hanno sottolineato che le manifestazioni sono una testimonianza di attaccamento e orgoglio per la vita di San Giovanni Paolo II. Allo stesso tempo, è anche una risposta – come dicono – ai tentativi di minare la santità e i meriti del papa polacco.

*

Cientos de miles de personas se congregaron en las marchas papales organizadas en Polonia y en el extranjero con motivo del 18º aniversario de la muerte de San Juan Pablo II, según estimación de los organizadores. El acto más multitudinario se organizó en Varsovia, con la asistencia de decenas de miles de personas en el centro de la capital. Los organizadores de las marchas papales subrayan que los eventos son un testimonio de apego y orgullo por la vida de san Juan Pablo II. Al mismo tiempo, es también una respuesta a, dicen, los intentos de dañar la santidad y desacreditar los méritos del Papa polaco.


“By participating in the March, let us thank John Paul II, the great Pole, for the legacy of love and faith he left to future generations,” wrote the organisers of the Papal March in Bialystok, in the east of Poland. Rallies known as National Papal Marches were organised in Warsaw, Szczecin and Krakow; the future Pope was for decades connected with this last city, first as a student, then as a priest and bishop.

Małgorzata Żaryn, who organised the Papal March in Warsaw, stressed that it was intended as an expression of unity and not as an element of polarisation. “We are concerned with restoring the figure and teaching of the Polish Pope to our community and restoring our community to us through him,” pointed out Żaryn.

“We will take every effort to show that the Polish Pope is an important figure for many of us. We are grateful to him for how much he has done for the Church in Krakow and for the universal Church, for Poland and the world, as well as for each and every one of us,” points out the Archdiocese of Krakow on its website. The march in Krakow is referred to as a “white march.”

“I highly cherish John Paul II, his teaching, his charisma, and his power of influence. All of this meant that I did not need to think twice. Coming here was a decision of the heart in defence of a moral authority,” said actor Marcin Kwaśny about his participation in the march.

The participants held crosses, national and papal flags as well as numerous portraits of St. John Paul II. Holy Masses were celebrated at the end of many of the marches.

Furthermore, many locations will hold evening prayers in honour of the Pope, who passed on 2 April 2005 at 9:37 pm. A special event was planned in Wadowice, the Pope’s hometown. A performance titled “No One Else Can Stand In Your Place” will recall the major events, texts and homilies of St. John Paul II.

“Pope John Paul II said that everyone has his own Westerplatte, that is, his last outpost, his last line of defence, from which one cannot retreat. I have the impression that today both my Westerplatte and that of many Poles have been attacked. We must not retreat from this line of defence. We must stand and hold here to the end,” said a TV journalist Rafał Patyra, who voiced his opposition to the most recent publications on John Paul II.

Many of the participants of the marches also stressed their disagreement with the accusations alleging that Cardinal Wojtyła did not react adequately to the protection of children and young people when he was Archbishop Metropolitan of Krakow. These reports have been questioned by numerous historians and publicists, who pointed out that their authors relied uncritically on unreliable or even falsified files of the communist security services. The communist authorities in the People’s Republic of Poland, hostile to the Church, never used these denunciations to attack Karol Wojtyła, a popular Church leader who was inconvenient for the communist system in Poland.

*

“Con la partecipazione alla Marcia ringraziamo il grande polacco – Giovanni Paolo II per l’eredità di amore e fede lasciata alle generazioni successive” – hanno scritto gli organizzatori della Marcia del Papa a Białystok, nell’Est del Paese. A loro volta, manifestazioni comuni denominate come Marcia Nazionale del Papa sono state organizzate a Varsavia, Stettino, Cracovia, città a cui il futuro Papa –come studente prima, come sacerdote e vescovo poi – fu legato per diverse decine di anni della sua vita.

Małgorzata Żaryn, iniziatrice della manifestazione a Varsavia ha sottolineato che la Marcia del Papa deve essere espressione di unità, non elemento di polarizzazione. “Si tratta di restituire la persona e l’insegnamento del Papa polacco alla nostra comunità e ripristinare la nostra comunità grazie alla sua persona” – ha affermato.

“Vogliamo mostrare con tutte le nostre forze che il Papa polacco è una figura importante per molti di noi e che gli siamo grati per quello che ha fatto per la Chiesa di Cracovia e la Chiesa universale, per la Polonia e il mondo, ma anche per ciascuno di noi” – si legge sul sito dell’Arcidiocesi di Cracovia. La marcia è stata descritta come “bianca”.

“La figura di Giovanni Paolo II mi è vicina. I suoi insegnamenti, il suo carisma, la forza del suo impatto. Tutto ciò ha fatto sì che non abbia dovuto rifletterci molto, semplicemente un moto del cuore in difesa dell’autorità morale” – ha dichiarato l’attore Marcin Kwaśny, parlando della sua partecipazione alla marcia.

I partecipanti alle dimostrazioni in tutto il Paese hanno portato con loro croci, bandiere nazionali e pontificie, non sono mancati anche numerosi ritratti di S. Giovani Paolo II. Al termine di molte marcie sono state celebrate sante messe.

Inoltre, in molte località si terranno incontri serali di preghiera in onore del Papa, scomparso il 2 aprile 2005 alle 21.37. Un evento speciale è previsto nella città natale di Giovanni Paolo II – Wadowice. Lo spettacolo artistico ‘Nessuno ti sostituirà’ ricorderà gli eventi più importanti, le opere pontificie e le omelie di San Giovanni Paolo II.

“Il Santo Padre Giovanni Paolo II aveva detto che ognuno ha il proprio Westerplatte, cioè l’ultimo avamposto, l’ultima linea di difesa, dalla quale non ci si può ritirare. Ho l’impressione che oggi il mio Westerplatte e il Westerplatte molti polacchi siano stati attaccati. Non possiamo ritirarci da questa linea di difesa. Dobbiamo stare e rimanere qui fino alla fine” – ha affermato il giornalista televisivo Rafal Patyra, riferendosi alle recenti pubblicazioni contro Giovanni Paolo II.

Molti dei presenti hanno anche accentuato il loro disaccordo con le accuse contro il card. Wojtyla per non aver reagito adeguatamente nella questione della tutela dei minori quando era Arcivescovo Metropolita di Cracovia. Queste accuse sono state messe in discussione da numerosi storici e pubblicisti, dimostrando che gli autori di questi materiali si basavano acriticamente su atti poco credibili o addirittura fabbricati della polizia segreta comunista. Persino le autorità della Repubblica popolare polacca, ostili alla Chiesa, non hanno mai utilizzato queste denunce per attaccare Karol Wojtyła, un prelato ecclesiastico popolare, scomodo per il sistema comunista in Polonia.

*

“Participando en la Marcha, demos las gracias al gran polaco, Juan Pablo II, por el legado de amor y fe que dejó a las generaciones futuras”., escribieron los organizadores de la Marcha Papal en Bialystok, al este del país. A su vez, se organizaron manifestaciones conjuntas conocidas como Marchas Papales Nacionales en Varsovia, Szczecin y Cracovia, ciudad a la que el futuro Papa, primero como estudiante, luego como sacerdote y obispo, estuvo vinculado durante varias décadas de su vida.

Małgorzata Żaryn, iniciadora de la manifestación en Varsovia, subrayó que la Marcha Papal pretende ser una expresión de unidad y no un elemento de polarización. “Se trata de devolver la persona y la enseñanza del Papa polaco a nuestra comunidad y de devolvernos nuestra comunidad a través de su persona” – señaló.

“Con todas nuestras fuerzas, queremos demostrar que el Papa polaco es una figura importante para muchos de nosotros y le estamos agradecidos por lo mucho que ha hecho por la Iglesia de Cracovia y por la Iglesia universal, por Polonia y por el mundo, pero también por cada uno de nosotros”., dice la página web de la archidiócesis de Cracovia. La marcha se describió como “blanca”.

“La figura de Juan Pablo II me es cercana. Sus enseñanzas, su carisma, su poder de influencia. Todo esto hizo que no tuviera que pensar más profundamente, fue algo que hice de corazón en defensa de una autoridad moral”. – dijo el actor Marcin Kwaśny sobre su participación en la marcha.

Los participantes en las manifestaciones de todo el país portaban cruces, banderas nacionales y papales, y había numerosos retratos de San Juan Pablo II. Al final de muchas marchas se celebraron misas.

Además, en muchas ciudades se celebraron encuentros nocturnos de oración en honor del Papa, fallecido a las 21.37 horas del 2 de abril de 2005. En Wadowice, ciudad natal de Juan Pablo II, está previsto un acto especial. El espectáculo artístico “Nadie puede sustituirte” recordará las obras y las homilías de San Juan Pablo II y los acontecimientos más importantes de su vida.

“El Santo Padre Juan Pablo II solía decir que cada uno tiene su Westerplatte, es decir, el último puesto de avanzada, la última línea de defensa de la que uno no puede retirarse. Tengo la impresión de que hoy tanto mi Westerplatte como el Westerplatte de muchos polacos, han sido atacados. De esta línea de defensa no podemos retirarnos. Debemos resistir aquí hasta el final”. – dijo el periodista de televisión Rafał Patyra, refiriéndose a la oposición a las recientes publicaciones sobre Juan Pablo II.

Muchos de los asistentes subrayaron también su desacuerdo con las acusaciones contra el cardenal Wojtyla de que no respondió adecuadamente en la protección de niños y jóvenes cuando era arzobispo metropolitano de Cracovia. Estos informes han sido cuestionados por numerosos historiadores y publicistsas, que señalaban que los autores de estos materiales se basaron acríticamente en archivos o incluso inventados de los servicios de seguridad comunistas. Las autorides comunistas de la República Popular de Polonia, hostiles a la Iglesia, nunca utilizaron estas denuncias para atacar a Karol Wojtyla, un popular jerarca de la Iglesia incómodo para el sistema comunista en Polonia.

Photo credit: Family News Service

Dodaj komentarz

Twój adres e-mail nie zostanie opublikowany. Wymagane pola są oznaczone *


2024-11-25 00:15:12