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PRESS RELEASE Conference on the Protection of Minors in the Churches of Central and Eastern Europe – Day 3 (21.09.2021, in ENG+ITA)

Press Office of the Polish Bishops’ Conference / 22.09.2021
photo credit: episkopat.pl
photo credit: episkopat.pl

PRESS RELEASE Conference on the Protection of Minors in the Churches of Central and Eastern Europe – Day 3 (21.09.2021)

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COMUNICATO sulla conferenza sulla tutela dei minori nelle chiese dell’Europa Centro-Orientale – Giorno 3 (21/09/2021)


The theological consequences of the sexual abuse of minors by clergy were discussed on the third day of the international conference “Our Common Mission of Safeguarding God’s Children” in Warsaw.  Its participants also shared experiences about the practice of protecting minors in various countries of Central and Eastern Europe.

During the morning Mass, Bishop Gjergj Meta of Albania emphasized the maternal dimension of God’s mercy. Referring to the experience of women in his homeland, he said that they are ready to endure many humiliations and violence, but they themselves react violently when their children are harmed. May the Church be able to bear all persecutions in this way, as a mother who loves all her children, especially the smallest ones, the Albanian bishop said.

The consequences of undermining trust in priests who sexually abused minors and the inadequate reaction of Church authorities were pointed out by Father Grzegorz Strzelczyk, PhD.

He stressed that the very survival of religious communities depends, in a sense, on the proper response of Church structures to the sexual abuse of minors. He pointed out that the Church’s response to the tragedy of the sexual abuse of minors by priests usually focuses on legal, psychological, and spiritual aspects. Theological reflection remains in the shadows, but seems essential to understand it fully.

The theologian pointed out the different levels of scandal when trust in a cleric who has sexually abused a minor has been shaken, when the informed structure of the Church has reacted inappropriately, or when there has been a lack of acknowledgement of guilt, a clearly spoken apology and redress of damage.

In this context, he emphasized that the Church, which proclaims the reconciliation given to people in Christ, can only be credible if, in the face of great evil, it is capable of repentance, which should lead to an authentic and profound change in people.

The speaker also pointed out the need to rethink the theology of Church governance, so as not to act like corporations caring only for their image.

During the meeting, participants also became acquainted with hopeful signs – examples of the Church’s work in Central and Eastern Europe in the prevention of the abuse of minors and assistance to victims of these crimes. The activities of the Center for Fostering the Wellbeing of Vulnerable Persons of the Croatian Catholic University in Zagreb were presented. Marek František Drábek, a Norbertine from the Czech Republic, spoke about his media and pastoral work, Sister Judit Szentes from Hungary pointed out the positive cooperation in this field with the state authorities in her homeland, Father Adam Żak SJ presented the activities of the Church in Poland for the benefit of victims, prevention, and work with the perpetrators of these crimes, and Sister Agnieszka Ewa Jarkowska acquainted the participants with the activities of the Church in Slovakia in this field.

Meetings in small groups served to deepen the reflection and to outline prospects for cooperation.

The conference will conclude tomorrow.

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Nel terzo giorno della conferenza internazionale di Varsavia “La nostra missione comune di salvaguardia dei figli di Dio”, si è parlato delle conseguenze teologiche degli abusi sessuali su minori da parte del clero. Sono state inoltre condivise esperienze sulla pratica della tutela dei minori nei singoli Paesi dell’Europa Centro-Orientale.

Durante la S. Messa mattutina Mons. Gjergj Meta dell’Albania ha sottolineato la dimensione materna della misericordia di Dio. Riferendosi alle esperienze delle donne nel suo paese d’origine, ha affermato che sono pronte a sopportare molte umiliazioni e violenze, ma che reagiscono in modo violento quando ai loro figli viene fatto del male. Possa la Chiesa sopportare così tutte le persecuzioni, come una madre che ama tutti i suoi figli, specialmente i più piccoli – ha affermato il vescovo albanese.

Il Rev.do Grzegorz Strzelczyk ha richiamato l’attenzione sulle conseguenze dell’indebolimento della fiducia in un sacerdote che ha abusato sessualmente di un minore e sulla reazione impropria delle autorità ecclesiastiche.

Ha sottolineato che la stessa sopravvivenza delle comunità di fede dipende, in un certo senso, dalla giusta risposta delle strutture della Chiesa agli abusi sessuali sui minori. Ha fatto presente che la risposta della Chiesa al dramma degli abusi sessuali sui minori da parte del clero si concentra solitamente sugli aspetti legali, psicologici e spirituali. La riflessione teologica rimane piuttosto offuscata, ma sembra indispensabile comprenderla appieno.

Il teologo ha indicato diversi livelli di scandalo se è stata scossa la fiducia in un ecclesiastico che ha abusato sessualmente di un minore, o se la struttura ecclesiastica informata ha reagito in modo inappropriato, o non vi sono state ammissioni di colpa, scuse esplicite e risarcimento del danno. In questo contesto, ha sottolineato che la Chiesa, che annuncia la riconciliazione donata agli uomini in Cristo, può essere credibile solo se, di fronte al grande male, è capace di penitenza, che deve condurre a un’autentica e profonda trasformazione delle persone.

L’oratore ha anche sottolineato la necessità di ripensare la teologia del governo nella Chiesa per non agire come corporazioni che si preoccupano solo della propria immagine.

Durante i lavori, i partecipanti hanno anche appreso dei segni che suscitano speranza, esempi dell’opera della Chiesa nell’Europa Centrale e Orientale nel campo della prevenzione degli abusi su minori e dell’aiuto alle vittime di questi crimini. Sono state presentate le attività del Centro per la Promozione del Benessere delle Persone Indifese dell’Università Cattolica Croata di Zagabria. Il Padre ceco premonstratense, Marek František Drábek ha parlato della sua opera mediatica e pastorale, mentre suor Judit Szentes dall’Ungheria, ha presentato la positiva collaborazione in questo campo con le autorità statali della sua terra natale. P. Adam Żak SJ ha esposto le attività della Chiesa in Polonia in favore delle vittime, la prevenzione e il lavoro con gli autori di questi crimini; Suor Agnieszka Ewa Jarkowska invece ha introdotto i partecipanti alle attività in quest’area della Chiesa in Slovacchia.

Gli incontri per piccoli gruppi sono serviti ad approfondire la riflessione e ad indicare le prospettive di cooperazione.

La conferenza si concluderà domani.

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