Perle del #WYSZYNSKI | La Famiglia: Genitori
foto: Istituto del Primate
Tratti da discorsi e scritti del Cardinale STEFAN WYSZYŃSKI, beatificato il 12 settembre 2021, amico di Giovanni Paolo II.
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67.
L‘immagine della Vergine Madre deve diventare l’amata potenza del focolare domestico, il sostegno e l’ispirazione per gli sposi; un programma di lavoro difficile ma vincente. [i]
68.
Solo la vera purezza consente l’amore e condiziona il grande amore coniugale. [ii]
69.
La convivenza di due persone è il legame più intimo. Dopotutto, si basa sull’amore! Questa attività interiore e la tensione reciproca sono così profondi, sottili e delicati che richiedono necessariamente la sacralizzazione e la santificazione, non solo per aiutarli a svolgere adeguatamente il loro compito, ma anche per mantenere il reciproco rispetto e l’amore vicendevole per l’eternità. [iii]
70.
…L‘uomo diventa oggi schiavo di sé stesso. Evita difficoltà e responsabilità. Quante volte i legami familiari si trasformano in catene dell’egoismo, che uccidono l’amore e, di conseguenza, uccidono il frutto dell’amore: la nuova vita. [iv]
71.
La famiglia è una comunità dedita all’aiuto reciproco tra gli sposi, a trasmettere il dono della vita. È la culla della vita su cui si china il Donatore della vita eterna, il Padre supremo dei padri e dei genitori. [v]
72.
Non lasciatevi ingannare dai presunti benefici materiali, per i quali a volte scegliete di educare i vostri figli senza religione. Perché quello che guadagnerete materialmente oggi, quello che risparmiate oggi, lo pagherete in seguito con le lacrime; i vostri figli, privi di freni morali, sperpereranno cento volte tanto, con grande danno alla famiglia e violazione del bene pubblico. L’esperienza delle nazioni insegna che gli Stati pagano un tributo terribile per i presunti profitti derivanti dall’educazione di cittadini senza Dio. [vi]
73.
L‘esperienza quotidiana mostra che tutti questi enormi doni, in particolare la grazia di stato, porteranno frutti nella vita familiare se ci sarà cooperazione tra i due. Due, non uno! Non basta una madre santa, ci deve essere anche un padre santificato. [vii]
74.
Ci possono essere cento ragioni che giustifichino la vostra impazienza e, nonostante queste cento ragioni, non siete esenti dalla pazienza e dalla comprensione reciproca. [viii]
75.
Una famiglia solidale è la base per la costruzione di una nazione sociale. La famiglia di famiglie – la nazione – nasce da queste famiglie. Come saranno le famiglie, così sarà la nazione, se le famiglie saranno solidali, fedeli e indistruttibili – nessuno distruggerà la nazione. [ix]
76.
Il più grande tesoro nazionale è il bambino. E se lo guardate con gli occhi della fede, come un dono di Dio e una prova della fiducia di Dio in voi che vi ha resi genitori, apprezzerete la grandezza di questo tesoro. [x]
77.
Donare la vita, presa non da chissà dove, ma dalla vita di Dio stesso! Questa è la prima missione e il compito dei genitori. [xi]
78.
La vita, che da Dio stesso trasmettete ai vostri figli, durerà in eterno e non morirà mai, poiché Dio stesso dura in eterno e non muore. [xii]
79.
Se tra voi due, marito e moglie, c’è Dio, allora è Lui il Padre della vita. Questo Padre, il migliore, sceglie due persone, le unisce e le chiama diventare strumento per trasmettere la vita. [xiii]
80.
L‘amore è il principio guida del matrimonio e della vita familiare. L’amore di una persona per una persona. A volte nasce attraverso il risveglio dei sentimenti e di impressioni sensoriali, ma diventa umano solo quando abbraccia l’intera persona, e quindi anche la ragione e la volontà. [xiv]
81.
È fuor di dubbio che le crisi coniugali di cui tanto si parla oggi possono essere risolte solo da un nuovo ritorno di entrambi a sperimentare un amore genuino, sincero e senza ipocrisia. [xv]
82.
La famiglia moderna ha grandi esigenze e necessità. Ma la famiglia moderna deve ricordare che le giovani generazioni del secondo millennio – così come del primo – non vivono di solo pane, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. [xvi]
83.
Dovremmo parlare non tanto della crisi della famiglia come istituzione, ma piuttosto della crisi delle persone che non sono preparate alla vita coniugale e familiare, che non comprendono il compito e il posto appropriato di questa istituzione nella vita sociale e pubblica della famiglia umana. [xvii]
84.
Nelle famiglie cattoliche, avendo consapevolezza che la nuova vita nasce dalla cooperazione con Dio, si deve anche ricordare che questo nuovo essere umano, che esiste per volontà del Creatore, è chiamato all’amicizia con Dio. Deve essere amico di Dio, chiamato alla gioia e alla felicità infinite. Da qui la grande gioia perché un essere umano è venuto al mondo. [xviii]
85.
La più grande felicità è il bambino! Centinaia di ingegneri possono costruire migliaia di combinazioni di tessuti, ma nessuna di queste realizzazioni ha la vita eterna. Invece il neonato, che la madre dà al mondo per la potenza di Dio, ha in sé la vita eterna. Pertanto, una madre che partorisce realizza di più dell’ingegnere o dell’architetto più capace, che hanno costruito l’intera città. Tanto è grande il valore dell’uomo agli occhi di Dio! [xix]
86.
A volte si sente come la madre o il padre giustificano il bambino: non va a catechismo perché deve andare in piscina, alla lezione di musica, al corso di lingua straniera. Quindi non andrà a catechismo! Ma l’ordine e la gerarchia dei doveri, dov’è? Non si può sacrificare i doveri religiosi per lo sport o la televisione, perché un giorno lasceremo tutto e vedremo Dio faccia a faccia, così com’è. E allora non basterà la giustificazione di motivazioni futili o anche importanti. [xx]
87.
La famiglia che ha figli non morirà, il suo nome non andrà perduto, la sua eredità non cadrà in mani di estranei. I bambini forniscono un futuro alla nazione. [xxi]
88.
L‘educazione sessuale – come diciamo noi: educazione alla vita familiare – non può fare affidamento sulla propaganda del divorzio, sui mezzi contraccettivi, sulla possibilità di interrompere la gravidanza, sullo studio delle malattie veneree, su come evitare le conseguenze della convivenza di due persone. Questo è il ribaltamento dell’ordine. È necessario piuttosto parlare di come, nella gamma dei più diversi poteri della vita umana – i poteri spirituali, psicologici, fisici, fisiologici – anche la convivenza di due persone occupa un proprio posto nel piano del Creatore. Ha compiti nobili e devono essere eseguiti secondo le leggi della natura. Se un uomo invertisse questo ordine e volesse sfruttare i valori della convivenza a due, escludendo il diritto alla vita dell’essere umano, allora l’intera psiche – non solo di queste due persone – sarebbe completamente distorta. Una nazione in cui si rafforzassero tali costumi, educherebbe nel futuro prossimo una generazione che conti solo sulla sicurezza, difendendosi dalle conseguenze della nobile missione di trasmettere la vita. Una generazione così disgregata porterebbe la nazione alla tomba. [xxii]
89.
…Senza la famiglia, senza la “vitamina A” – la vitamina dell’amore, non si può educare alla vita e alla convivenza nell’ordine sociale. Solo l’amore di Dio e delle persone conduce all’ordine sociale. [xxiii]
90.
Ogni volta che diciamo che “la famiglia è la Chiesa domestica”, consideriamo che Dio sta ponendo le fondamenta alla famiglia come suo tempio. Tutti nella famiglia: marito, moglie e figli sono il frutto della volontà di Dio, che vuole l’esistenza e la vita di ciascuno di noi. Al giorno d’oggi, la presenza dell’uomo esistente è troppo poco connessa hic et nunc – con la volontà di Dio. Si parla, ad esempio, di “bambini indesiderati”. Da chi? – dai genitori. Ma poiché esistono, vivono – sono voluti da Dio. E questa è la Volontà più importante e potente. [xxiv]
[i] Miłość I (Amore), 119.
[ii] A będą dwoje w jednym… (E saranno due in uno …) Matka Syna, 128.
[iii] Ivi, 164.
[iv] Miłość II (Amore), 215.
[v] Lettera pastorale O katolickiej woli życia. Lublino, Pasqua 1947. Listy, 61.
[vi] Lettera pastorale Do rodziców katolickich w sprawie religijnego wychowania dzieci i młodzieży. (Ai genitori cattolici riguardo all’educazione religiosa dei bambini e dei giovani. Gniezno-Varsavia, 15 agosto 1951. Ivi, 210.
[vii] Przez wodę i krew do Tysiąclecia Chrztu Polski (Attraverso l’acqua e il sangue verso il Millennio del Battesimo della Polonia). Gniezno, 28 aprile 1957. Ivi, 86.
[viii] Ivi 225.
[ix] Sursum corda! Jak powstały Jasnogórskie Śluby Narodu. (Sursum corda! Come sono nate le promesse della Nazione alla Madonna di Jasna Góra). Zakopane 1957.Wielka, 48.
[x] Omelia durante la visita canonica. Varsavia, Parrocchia di San Giuseppe, 17 maggio 1959. Prymas Polski w obronie, 49.
[xi] Rodzice, nadeszła wasza godzina (Genitori, la vostra ora è arrivata). Bardo Śląskie, 15 agosto 1959. Wielka, 222.
[xii] Rodzina Bogiem silna (La famiglia è forte in Dio). Warka il 7 maggio 1961. Wielka, 235.
[xiii] Ivi, 237.
[xiv] Lettera pastorale Słowo duszpasterskie na uroczystość Świętej Rodziny (Una parola pastorale per la celebrazione della Sacra Famiglia). Varsavia, 8 gennaio 1967. Listy, 532.
[xv] Ivi, 544.
[xvi] Paweł – Stefan – Romuald. Varsavia, Parrocchia Nostra Signora del Rosario. Ivi, 355.
[xvii] Perspektywy duszpasterskie małżeństwa i rodziny. (Prospettive pastorali del matrimonio e della famiglia). Varsavia, Cappella Universitaria di Sant’Anna, 9 giugno 1969. Ivi, 395.
[xviii] Omelia nel 25 ° anniversario di matrimonio. Varsavia, cappella dell’abitazione del Primate, 24 giugno 1970. KP 34, 60.
[xix] Tajemnica trwałości Kościoła: Jezus i Maryja. (Il mistero della permanenza della Chiesa: Gesù e Maria). Kozłów Szlachecki, 10 maggio 1972. KP 40, 49.
[xx] Wzięta do nieba Matka Boga-Człowieka (Assunzione della Madre dell’Uomo-Dio). Jasna Góra, 15 agosto 1977. Głos, 415.
[xxi] Ivi.
[xxii] Rozwiążcie Go i pozwólcie Mu chodzić! (Scioglietelo e lasciatelo andare!) Varsavia, parrocchia di San Michele, 16 marzo 1975. KP 49, 233-234.
[xxiii] Wzajemna służba społeczna w Narodzie polskim. (Il reciproco servizio sociale nella nazione polacca). Jasna Góra, 3 maggio 19787. Ivi, 425.
[xxiv] Program osobistego oddania się Matce Kościoła w rekolekcjach wielkopostnych. (Programma di affidamento personale alla Madre della Chiesa durante il Ritiro di Quaresima). Varsavia, abitazione del Primate, 25 gennaio 1979. KP 62, 28.
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