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Intorno alla beatificazione

FNS / 12.09.2021
fot. @ArchWarszawska/@EpiskopatNews/ G. Gałązka/W. Łączyński
fot. @ArchWarszawska/@EpiskopatNews/ G. Gałązka/W. Łączyński

Pubblichiamo una parte dei materiali preparati in occasione della beatificazione del Cardinale Wyszyński e madre Czacka.


Saluto del card. Nycz

Introduzione del card. Kazimierz Nycz

(dopo i saluti)

Gaude, Mater Polonia! Rallegrati, Madre Polonia! Le parole dell’inno, che da oltre ottocento anni risuona nella Chiesa polacca, esprimono magnificamente la nostra gioia e gratitudine a Dio perché è terminata l’attesa impaziente della beatificazione – ritardata di oltre un anno a causa dalla pandemia – dei nostri due grandi connazionali: il cardinale Stefan Wyszyński, Primate di Polonia e la Madre dei non vedenti Elżbieta Róża Czacka.

Saluto di cuore tutti i sacerdoti e gli illustri ospiti riuniti nel Santuario della Divina Provvidenza, e quanti non hanno potuto venire qui oggi per diversi motivi, ma che si uniscono a noi attraverso la televisione e i media in una grande comunità di ringraziamento.

Il Cardinale Marcello Semeraro di Roma, che accogliamo calorosamente insieme ai cardinali e vescovi polacchi e stranieri presenti alla celebrazione, presiederà la nostra preghiera e, a nome del Santo Padre Francesco, eseguirà i rito della beatificazione.

Eminenza, La ringrazio di cuore per essere qui con noi a nome del Santo Padre Francesco e la prego di voler presiedere questa Santa Messa e il rito di beatificazione.

Messaggio di ringraziamento del card. Kazimierz Nycz

(dopo la preghiera al termine della comunione)

Ringraziamo Dio per il grande dono dei nuovi Beati: il Cardinale Stefan Wyszyński e Madre Elżbieta Róża Czacka. Vorrei a questo punto ringraziare di cuore tutti coloro che hanno reso possibile questa beatificazione e tutti coloro che hanno preparato l’odierna celebrazione.

Ringrazio anzitutto Papa Francesco, che, in un certo senso, nella persona di Sua Eminenza il Cardinale Marcello Semeraro, è oggi qui con noi e ci tiene presente durante la sua visita nella vicina Budapest. Esprimo la mia gratitudine alla Congregazione delle Cause dei Santi: ai suoi dipendenti, postulatori, relatori e a tutti coloro che sono stati coinvolti nei lunghi processi di beatificazione di entrambi i Beati, anche a livello diocesano.

Ringrazio i Cardinali, gli Arcivescovi e i Vescovi qui presenti, i numerosi sacerdoti, le religiose e le persone di vita consacrata qui riuniti per il dono della preghiera comune. Sono lieto della presenza delle massime autorità statali, guidate dal Presidente della Repubblica di Polonia.

Ringrazio tutti coloro che sono impegnati nei servizi dell’ordine, nell’assistenza sanitaria e le autorità amministrative e locali. Ringrazio i giornalisti, i media, lo staff tecnico e le centinaia di volontari, senza i quali la cerimonia di oggi non sarebbe stata così solenne e bella.

A tutti voi, care sorelle e fratelli, grazie per la vostra presenza. È una bella testimonianza di fede e memoria dei nuovi Beati. Sono grato a tutti coloro che si collegano con noi tramite le trasmissioni televisive in tutta la Polonia e nel mondo; penso in particolare ai malati e ai sofferenti. Vi affido alla protezione della Beata Elżbieta e del Beato Stefan. Siano per noi un esempio da seguire e intercedano presso Dio per noi e per tutta la nostra Patria!

Eminenza, La ringrazio di aver celebrato questa Santa Messa con il rito di beatificazione e ora Le chiedo umilmente di impartire a tutti noi la benedizione apostolica.

 

Le immagini dei nuovi Beati e la decorazione del Santuario della Divina Provvidenza

Durante la Santa Messa di beatificazione il 12 settembre, poco dopo la pubblicazione della lettera apostolica papale, che comprende il Card. Stefan Wyszyński e Madre Elżbieta Czacka, nel Santuario della Divina Provvidenza vengono svelati i loro ritratti realizzati per la beatificazione. In questa giornata, il Santuario sarà decorato a festa.

La decorazione principale dello spazio dell’altare durante le cerimonie di beatificazione è in sintonia con l’arredamento del presbiterio del Santuario della Divina Provvidenza.

L’icona della Madonna di Częstochowa, che nel corso del suo pellegrinaggio per la Polonia ha raggiunto il Santuario della Divina Provvidenza nella notte tra il 10 e l’11 settembre, è stata collocata al centro della parete del presbiterio. È esattamente la stessa immagine che era stata portata dal Primate del Millennio poco prima della sua morte.

Su entrambi i lati del Quadro di Nostra Signora di Jasna Góra, a una certa distanza e un po’ più in basso, saranno appesi le foto-ritratto della beatificazione. All’inizio della celebrazione saranno ricoperti con ante di trittici in legno di pino. Dopo l’annuncio del decreto di beatificazione, le immagini verranno svelate tramite l’apertura delle braccia dei trittici.

L’immagine della beatificazione del Primate Wyszyński è stata creata sulla base di una foto dell’Archivio dell’Istituto Primate, mentre l’immagine di madre Elżbieta Czacka sulla base di una foto dell’Archivio della Congregazione delle Suore Francescane Serve della Croce.

“Saranno delle fotografie, perché abbiamo pensato che fare il ritratto in un momento così importante è abbastanza difficile e rischioso nel caso di persone i cui volti sono così ben noti e ricordati, mentre la nobile fotografia può riflettere meglio alcune delle caratteristiche e dello spirito di questi personaggi” – ha sottolineato Mons. Michał Janocha, che ha presieduto la commissione incaricata della preparazione dei ritratti e della decorazione del Santuario per la beatificazione del Primate Wyszyński e di Madre Czacka.

I pannelli acustici che compongono la parete di chiusura del presbiterio sono già stati rivestiti in più fasce con composizioni verticali di fiori vivi, che completeranno armoniosamente con la loro forma e colore lo spazio architettonico sacro. È un richiamo alla tradizione di addobbare l’altare nelle cappelle delle Suore Francescane Ancelle della Croce di Laski e nella chiesa di S. Marcin na Piwna a Varsavia – specialmente durante la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, conosciuta nella tradizione della Chiesa in Polonia come Madre di Dio.

La composizione è realizzata con fiori semplici: oltre ad astri, girasoli, gladioli, zinnia, si vedono sullo sfondo rami di steli da campo dorati, sorbo e germogli di quercia. I bouquet sono stati realizzati dalle Suore Francescane di Laski.

Autrice del progetto e della realizzazione: Sr. Alberta Chorążyczewska (artista visiva, scenografa e regista; autrice, tra gli altri, del progetto di un sarcofago ligneo di Madre Elżbieta Róża Czacka a Laski)

La progettazione tecnica e il montaggio della sottostruttura sono ad opera dell’ing. Konrad Kulita –l Santuario della Divina Provvidenza

La realizzazione dei trittici in legno è di Wiesław Chrysc (azienda Jandrew – Rabka)

Le composizioni spaziali floreali sui pannelli: Suore Francescane, Serve della Croce di Laski.

 

I Nuovi Beati (sintesi)

il 12 settembre prossimo a Varsavia sarà innalzato agli onori degli altari il card. Stefan Wyszyński, Primate di Polonia negli anni 1948 – 1981, pastore che salvò e sviluppò la fede dei polacchi nei tempi difficili del comunismo e Madre Elżbieta Róża Czacka, suora non vedente, fondatrice della Congregazione delle Suore Francescane Serve della Croce, ideatrice dell’Opera di Laksi, un centro educativo per bambini ciechi e di dialogo con i non credenti.

IL CARD. STEFAN WYSZYŃSKI

Il Card. Stefan Wyszyński è nato nel 1901 a Zuzela al confine tra Mazovia e Podlasie, nella famiglia di un organista di villaggio. Nel 1912 si iscrisse al ginnasio privato Wojciech Górski di Varsavia. Apparteneva alla comunità degli scout. Nel 1920 entrò nel seminario teologico di Włocławek. A causa di una grave malattia polmonare, fu ordinato sacerdote individualmente il 3 agosto 1924. Nel 1925 iniziò gli studi di diritto canonico e gli studi sociali cattolici presso l’Università Cattolica di Lublino, completati nel 1929 con il dottorato.

Da giovane prete, già prima della guerra, si fece conoscere come un eccezionale attivista sociale, esperto della Dottrina Sociale della Chiesa e realizzatore, tra l’altro, dell’ Università Cristiana dei Lavoratori di Włocławek, nonchè editore ad altissimo livello della rivista per il clero “Ateneum Kapłański” . Grazie a questi successi, Pio XII lo nominò nel 1946 vescovo di Lublino.

Wyszyński è stato nominato Metropolita di Gniezno e Varsavia, e Primate di Polonia nel novembre 1948. Per 33 anni ha effettivamente guidato la Chiesa in Polonia, svolgendo diverse importanti funzioni. Oltre a ricoprire la carica di Presidente della Conferenza Episcopale, è stato Legato Pontificio (in assenza del Nunzio Apostolico) e aveva poteri speciali conferitigli dalla Santa Sede, sulle orme del suo predecessore, il card. August Hlond morto nel 1948. Ciò gli permise di avere giurisdizione sulle ex terre tedesche assegnate alla Polonia e di prendersi cura dei cattolici nel territorio dell’Unione Sovietica. Nel gennaio 1953 divenne cardinale.

Incarcerazione

In un confronto sempre crescente con il regime comunista, nell’aprile 1950, il Primate Wyszyński decise di firmare l'”Accordo” con il governo. La Santa Sede a quel tempo lo valutò negativamente, un po’ troppo conciliante. Firmando questo documento, il Primate ha voluto difendere la Chiesa in Polonia da un attacco frontale dei comunisti, come è avvenuto in altri paesi del blocco socialista. Grazie alla sua flessibilità, la Chiesa in Polonia si salvò nel periodo stalinista più difficile. Tuttavia, quando i comunisti cercarono di prendere il controllo sulle nomine nella Chiesa, disse categoricamente “Non possumus!” Il 25 settembre 1953 fu arrestato. Senza incriminazione, processo o sentenza, fu imprigionato in diversi luoghi di detenzione per tre anni – fino al 28 ottobre 1956.

Per il rinnovamento morale della nazione, uno scontro vittorioso con il regime

Il Card. Wyszyński ha saputo approfittare del periodo di detenzione per sviluppare un programma di rinnovamento morale della nazione. Era convinto che la condizione per riconquistare la libertà nazionale fosse il risveglio morale e spirituale. I pilastri di questo programma furono l’affidamento della società alla Madre di Dio (Voti della Nazione a Jasna Góra dal 1956), e successivamente il programma della Grande Novena: 9 anni di lavoro pastorale e di preghiera prima del millennio del Battesimo della Polonia che cadeva nel 1966.

La novena fu accompagnata dal pellegrinaggio di una copia dell’immagine della Madonna Nera in tutte le diocesi polacche. Ciò ha permesso raduni religiosi di massa, non esenti dal confronto con le autorità.

A seguito di queste migliaia di manifestazioni, che in seguito hanno accompagnato anche la celebrazione del millennio del Battesimo, i polacchi hanno sperimentato un senso di libertà che non potevano conoscere al di fuori della Chiesa. Di conseguenza, la Chiesa diventava un’autorità sempre più forte, perfino una guida informale della nazione. Il frutto di ciò fu l’approfondimento della religiosità, non solo tra la gente, ma anche tra gli intellettuali. Il confronto della Chiesa con il regime ateo si è rivelato vittorioso per la Chiesa. Era l’unico fenomeno del suo genere in Europa.

Inoltre, il Card. Wyszyński ha aiutato la Chiesa cattolica in URSS a sopravvivere. Ordinava segretamente e aiutava i sacerdoti che vi lavoravano. Grazie alla sua protezione, la Chiesa greco-cattolica sopravvisse in Polonia, liquidata e brutalmente perseguitata nello Stato da Stalin.

Saggia attuazione del Vaticano II

Un’altra delle sue realizzazioni è stata l’introduzione saggia e pacata del rinnovamento liturgico conciliare, che non ha portato alla “secolarizzazione” caratteristica di molte chiese in Occidente. Vale la pena ricordare che lo stesso Card. Wyszyński aveva preso parte attiva ai lavori del Concilio Vaticano II partecipando alle deliberazioni di tutte e quattro le sessioni. Paolo VI lo nominò membro del presidium del Concilio e, su iniziativa, tra gli altri, dei vescovi polacchi, il Papa proclamò Maria Madre della Chiesa.

Riconciliazione polacco-tedesca

Nel forum internazionale, il Card. Wyszyński è stato uno dei padri della riconciliazione polacco-tedesca del dopoguerra, avviata dalla famosa lettera dei vescovi polacchi ai vescovi tedeschi del 1965. Questo ruolo di Wyszyński e l’autorità acquisita dalla Chiesa Polacca, hanno aperto la strada all’elezione del Card. Karol Wojtyła alla Sede di S. Pietro.

La spiritualità del Cardinale

Uno dei tratti più caratteristici della spiritualità del Cardinale Wyszyński era quello mariano, che aveva un carattere decisamente cristologico. Lo esprimeva, tra l’altro, nel motto che ripeteva spesso: “Soli Deo per Mariam”. Dal mistico francese S. Ludwik Grignion de Mont-fort, prese l’idea della “consegna alla Beata Vergine Maria”, donandosi personalmente a Maria fin dal periodo della prigionia. Il coronamento di questo concetto è stata la consegna, da parte dell’Episcopato, di tutta la Polonia alla materna sudditanza di Maria per la libertà della Chiesa in Patria e nel mondo, avvenuta a Jasna Góra il 3 maggio 1966 in occasione del Millennio del Battesimo della Polonia, momento al quale partecipò quasi un milione di fedeli.

Un altro filo caratteristico del Card. Wyszyński era la prontezza a perdonare, anche i persecutori. Era inoltre caratterizzato da un grande rispetto per tutti, specialmente per le donne, che era una rarità nella Chiesa in quel momento. Ha mostrato i valori della famiglia. Ha creato un concetto originale di “teologia della nazione”, trattando la nazione come un elemento importante che modella l’identità umana e portatore di valori soprannaturali. Era un protettore della vita e considerava l’aborto una delle piaghe più pericolose. È stato anche un coerente difensore dei diritti umani in opposizione al regime oppressivo.

Attento sostegno a “Solidarność”

Quando scoppiarono gli scioperi sulla Costa Baltica nell’agosto 1980, fece appello alla prudenza, temendo l’intervento sovietico, ma allo stesso tempo appoggiò le richieste degli scioperanti. Sostenne l’emergente Sindacato Autonomo Indipendente “Solidarność”, ma nello stesso tempo fece appello ai suoi leader alla responsabilità.

Morì il 28 maggio 1981. Ai suoi funerali parteciparono il Card. Augusto Ccasaroli, Segretario di Stato della Santa Sede (in sostituzione di Giovanni Paolo II che era in ospedale dopo l’attentato) e rappresentanti di numerose Conferenze Episcopali. Fu una grande manifestazione alla quale presero parte diverse centinaia di migliaia di persone.

Il processo di beatificazione

Il processo del Card. Stefan Wyszyński è durato 30 anni. La fase diocesana è iniziata il 20 maggio 1989 ed è terminata il 6 febbraio 2001. Sono stati ascoltati 62 testimoni che hanno conosciuto personalmente il Card. Wyszyński e sono stati esaminati tutti i suoi scritti. Durante il processo sono state tenute 289 sessioni. È stato anche istituito un Tribunale Rogatorio, cioè un Tribunale ausiliario, per ascoltare i testimoni dell’Arcidiocesi di Gniezno.

I fascicoli raccolti – 37 volumi in totale – sono stati trasmessi nell’aprile 2001 alla Congregazione per le Cause dei Santi in Vaticano. Una raccolta di materiali in tre volumi, la cosiddetta Positio – sulla santità di vita e le virtù eroiche del Servo di Dio, sono state consegnate dal Card. Kazimierz Nycz nel novembre 2015. La documentazione presentata riguardava le virtù teologali: fede, speranza e carità; cardinali: prudenza, giustizia, fortezza, temperanza; e morali: castità, povertà, obbedienza e umiltà nella vita del primate Wyszyński.

Il 18 dicembre 2017 papa Francesco ha firmato il decreto sulle virtù eroiche. Il 29 novembre 2018, il consiglio medico della Congregazione ha dichiarato una guarigione miracolosa per intercessione del Cardinale e il 2 ottobre 2019 il Santo Padre ha confermato questo miracolo. Avrebbe dovuto essere beatificato il 7 giugno 2020, ma a causa della pandemia la celebrazione è stato rinviata.

Il Miracolo

Nel febbraio 1988, suor Nulla Lucyna Garlińska, della Comunità delle Suore delle Discepole della Croce, subì un lungo intervento chirurgico relativo a un cancro alla tiroide che le era stato diagnosticato. Durante l’intervento a Stettino, i medici hanno rimosso lesioni neoplastiche e linfonodi metastatici. Sfortunatamente, la malattia era ancora in via di sviluppo, così nel 1989 la suora fu presa in carico dal Centro Oncologico di Gliwice. Tuttavia, la terapia non fece effetto e in gola si sviluppò un tumore di cinque centimetri, che impediva gravemente la respirazione.

La fondatrice della nuova congregazione, suor Helena Christiana Mickiewicz mobilitò le sue consorelle e altre persone a pregare per la sua guarigione per intercessione del Servo di Dio il Card. Stefan Wyszyński. Nella notte tra il 14 e il 15 marzo 1989, ci fu una svolta, il tumore iniziò a regredire. Tre settimane dopo, la suora lasciò l’ospedale. Terminò il noviziato prescritto dalle norme, prese i voti e lavora nella Congregazione fino ad oggi.

Nel novembre 2018, il consiglio medico nominato dalla Congregazione delle Cause dei Santi ha ritenuto questo fatto inspiegabile dal punto di vista medico. In seguito la questione è stata indagata da una commissione di teologi. Nel settembre 2019 la commissione di cardinali e vescovi della Congregazione per le Cause dei Santi ha confermato l’autenticità della guarigione per intercessione del Servo di Dio. Il 2 ottobre 2019, papa Francesco, durante un’udienza con il Prefetto, ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a emanare il decreto sul miracolo.

Il Reliquiario

Il reliquiario del Primate Wyszyński, portato in processione durante la messa di beatificazione, è stato progettato e realizzato dal noto artista dell’ambra di Danzica Mariusz Drapikowski. Nel caso del Card. Wyszyński la reliquia sarà una lettera scritta di suo pugno, il manoscritto originale dell'”Atto di dedizione personale alla Madre di Dio” e l’immagine dell’icona di Jasna Góra. Prima della sua beatificazione, il sarcofago in cui riposano le sue spoglie nella cattedrale di S. Giovanni Battista di Varsavia non è stato aperto.

MADRE ELŻBIETA RÓŻA CZACKA

Era una donna straordinaria che, avendo perso la vista all’età di 22 anni, trattò la sua disabilità come un segno di Dio. Decise di servire i non vedenti, sia fisici che spirituali.

La futura beata proveniva da una famiglia aristocratica nota e distinta (era la pronipote di Tadeusz Czacki – il fondatore della scuola secondaria di Krzemieniec). Nacque il 22 ottobre 1876 a Biała Cerkiew, nella parte orientale del terre della Repubblica. All’età di 22 anni perse la vista, già a rischio fin dall’infanzia, a causa di una caduta da cavallo. La profonda fede l’aiutatò ad accettare questo evento come una chiamata personale nella sua vita. Su consiglio del suo oculista, decise di impegnarsi totalmente nel migliorare il destino dei non vedenti in Polonia, di cui a quel tempo non si curava nessuno.

Róża Czacka imparò il Braille da autodidatta. Per 10 anni fece esperienza in centri per non vedenti all’estero, in Svizzera, Austria, Germania e Francia. Nel 1908 aprì a Varsavia le prime istituzioni per bambini e adulti non vedenti. Nel 1910 fondò la Società per la Protezione dei Ciechi.

Fondatrice della Congregazione

Al tempo stesso, in lei matura l’idea della consacrazione religiosa e della fondazione di una comunità dedita al servizio dei non vedenti. Trascorre gli anni 1915-1918 nei territori orientali, dove fu trattenuta dalla guerra. Era questo il momento del suo ritiro spirituale personale. Inizia il noviziato come terziaria, intraprendendo la pratica della povertà radicale. Il 19 novembre 1917 veste l’abito e pronuncia i voti, prendendo il nome di Sr. Elisabetta della Croce. La Congregazione delle Suore Francescane Serve della Croce formalmente fondata da lei, fu costituita a Varsavia il 1° dicembre 1918.

L’Opera di Lasek

Nel 1921, la Società per la cura dei ciechi trasferì la maggior parte delle sue istituzioni per non vedenti a Laski, vicino a Varsavia. Ben presto il centro diventa uno dei più moderni dell’Europa centrale. L’Opera di Lasek è stata caratterizzata da una semplicità e povertà sincere, veramente francescane.

Un ruolo importante nel plasmare la spiritualità di questo luogo è stato svolto da don Władysław Korniłowicz (1884-1946), uno dei pionieri del rinnovamento liturgico in Polonia, cappellano della gioventù accademica e dell’intellighenzia di Varsavia, impegnato nel dialogo con i non credenti. Assunse il ruolo di direttore spirituale della Congregazione e dei collaboratori laici dell’Opera. La comunità di Laski stabilì inoltre contatti con esponenti di spicco del cattolicesimo in Europa occidentale.

Nel 1937 Madre Czacka fu ricevuta in udienza da Papa Pio XI, che, mentre era ancora nunzio apostolico a Varsavia, diede alla fondatrice preziosi consigli e indicazioni. Ascoltò attentamente la relazione sullo sviluppo dell’Opera e la benedisse.

I rapporti con il card. Stefan Wyszyński

Madre Czacka incontrò il giovane sacerdote Stefan Wyszyński nel 1926. Fu portato a Laski dal suo direttore spirituale – don Władysław Korniłowicz. Erano uniti da un forte legame spirituale e la loro collaborazione si intensificò soprattutto durante la seconda guerra mondiale. Il giovane sacerdote professore, che si nascondeva dalla Gestapo, prestò inizialmente servizio come pastore dei centri dell’Opera di Laski nella regione di Lublino (a Kozłówka e Żułów), mentre negli anni 1942-1945 fu cappellano delle suore francescane e delle unità clandestine dell’Esercito Nazionale a Laski. L’amicizia e il legame spirituale del Card. Wyszyński con Madre Czacka sono durate fino alla sua morte avvenuta nel 1961, morte che non ha interrotto il rapporto tra il Primate e la comunità Laski.

Nel dicembre 1948, Madre Czacka subì il primo ictus e nel 1950 si dimise da superiora generale. Gli ultimi 10 anni sono stati il periodo della sua grave malattia e di sofferenze offerte per l’Opera. Viveva in una piccola stanza vicino alla cappella di Laski, dove morì il 15 maggio 1961. La sua tomba si trova lì ancora oggi.

Il processo di beatificazione

Dopo la morte della Madre, la segreteria della Congregazione ha ricevuto oltre 150 testimoni oculari della vita e del servizio di Madre Czacka. Numerosi non vedenti si sono rivolti alle Suore Francescane, esprimendo il desiderio di avere quanto prima una Beata Protettrice: la Cieca, Madre dei Ciechi. Il 22 dicembre 1987 ci fu una solenne sessione che diede inizio ai lavori relativi al processo di beatificazione. A livello diocesano sono stati terminati il 26 giugno 1995. In seguito gli atti sono stati trasferiti alla Congregazione delle Cause dei Santi. I lavori sulla Positio sono stati completati nel dicembre 2010. Nel 2017 Papa Francesco ha approvato il decreto sulle virtù eroiche di Madre Czacka. Il 2 ottobre 2019 il Papa ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a emanare il decreto sul miracolo, che è stata l’ultima tappa.

Il Miracolo

Il miracolo per intercessione di Madre Czacka è avvenuto nel il 29 agosto 2010 ed è legato al grave incidente di una bambina di 7 anni, Karolina Gawrych. Una trave che reggeva l’altalena si ruppe, schiacciando la testa della bambina. Le ferite alla testa della bambina erano così gravi che i medici si aspettavano che se non fosse morta, sarebbe rimasta in uno stato vegetativo, o avrebbe subito gravi danni, tra i quali alla vista e all’udito. La sua famiglia, la sua parrocchia e tutta la Congregazione delle Suore Francescane Serve della Croce hanno pregato per la bambina. La zia di Karolina appartiene alla congregazione. Il 13 settembre 2010 c’è stata una svolta e la bambina ha iniziato a riprendersi rapidamente. Oggi è completamente sana, ha 19 anni. È dedita al volontariato e da ottobre sarà una studentessa di psicologia presso l’Università di Warmia e Masuria. Si occupa anche dei fratelli più piccoli.

Il Reliquiario

Il reliquiario di Madre Czacka – presente alla messa di beatificazione – è opera del famoso artista-scultore Marek Szala. Realizzato in legno di tiglio, mostra le mani intagliate della madre di Elżbieta Czacka, che legge con la punta delle dita un frammento del Salmo 126 in rilievo in Braille.

In esso c’è la reliquia di un frammento osseo, che è stato raccolto durante il trasferimento dei resti mortali di Elżbieta Róża Czacka dal cimitero alla cappella realizzata nella sua vecchia stanza, adiacente alla cappella di Laski.

Agenzia Cattolica di Informazione KAI

 

Biografia del Venerabile Servo di Dio, Card. Stefan Wyszyński

Durante la liturgia, dopo i riti introduttivi, il Card. Kazimierz Nycz, Metropolita di Varsavia presenta:

Il Venerabile Servo di Dio Stefan Wyszyński nacque a Zuzela sul fiume Bug il 3 agosto 1901 in una famiglia numerosa con tradizioni agricole, secondogenito di Stanisław e Julianna Karp. Lo stesso giorno fu battezzato nella chiesa parrocchiale della sua città natale.

È cresciuto in un’atmosfera religiosa, la sua casa di famiglia era il luogo dove ha approfondito la sua fede e l’amore per la Madre di Dio – così importante nella vita di Stefan Wyszyński come futuro Vescovo e Primate della Polonia.

Dal 1920 fu seminarista presso il Seminario Maggiore di Włocławek. Fu ordinato sacerdote il 3 agosto 1924 nella cappella di Nostra Signora nella basilica cattedrale di Włocławek dal vescovo Wojciech Owczarek. Negli anni 1925-1929 continuò i suoi studi presso l’Università Cattolica di Lublino, che completò con un dottorato in diritto canonico.

Nel suo lavoro pastorale nella diocesi di Włocławek, alla quale tornò dopo gli studi, si distinse per diligenza e grande devozione, agendo a più livelli. Il suo zelante ministero fu interrotto dal dramma della seconda guerra mondiale, durante la quale soggiornò, tra gli altri, a Laski vicino a Varsavia, dove prestò servizio come cappellano dell’esercito nazionale clandestino.

Nel 1946 fu nominato alla sede episcopale di Lublino. Il 12 maggio di quell’anno fu stato ordinato vescovo a Jasna Góra dal Card. August Hlond. Ha riassunto la sua missione nel motto vescovile: Soli Deo honor et gloria, cioè “Onore e gloria a Dio stesso”. Il 12 novembre 1948, papa Pio XII nominò Mons. Stefan Arcivescovo Metropolita di Gniezno e Varsavia e Primate di Polonia.

Durante il suo ministero pastorale come Primate di Polonia, Stefan Wyszyński ha più volte lottato per la dignità della vita cristiana nella sua patria, affrontando le autorità comuniste dell’epoca, che si battevano apertamente contro la Chiesa. Ciò ha portato al suo arresto nel 1953 e al suo internamento per più di tre anni.

Nonostante le ripetute molestie da parte dei torturatori, ha annotato nei suoi appunti: Non mi costringeranno a odiarli. Il tempo di isolamento ha portato frutti spirituali nel testo i “Voti di Jasna Góra” e nella preparazione della “Grande Novena prima del Millennio del Battesimo della Polonia”.

Con grande cautela e prudenza, il Servo di Dio ha introdotto in Polonia le disposizioni del Concilio Vaticano II, soprattutto riguardo alla riforma liturgica. Partecipò a diversi conclavi. Nell’ultimo, nell’ottobre 1978, partecipò all’elezione di San Giovanni Paolo II.

Nel suo insegnamento, ha ripetutamente messo in guardia contro la secolarizzazione e l’ateizzazione nell’educazione dei giovani. Ha goduto di grande autorità spirituale e morale in Polonia, non solo tra i credenti, ma anche tra le persone di buona volontà.

Morì in odore di santità, nella festa dell’Ascensione del Signore, il 28 maggio 1981, e fu sepolto nella cattedrale di Varsavia.

L’eroicità della vita, la fede profonda e un atteggiamento irremovibile nei confronti del male sono ancora un modello per molte persone che giungono costantemente alla sua tomba, chiedendo le grazie necessarie.

 

Biografia della Venerabile Serva di Dio, Madre Elżbieta Czacka

Durante la liturgia, dopo i riti introduttivi, il Card. Kazimierz Nycz, Metropolita di Varsavia presenta:

La Venerabile Serva di Dio Róża Maria Czacka nata il 22 ottobre 1876 a Biała Cerkiew in Ucraina, sesta di sette figli di Feliks e Zofia Ledóchowska. Fu battezzata il 19 novembre 1876 nella chiesa parrocchiale di Biała Cerkiew. Nella casa di famiglia di proprietari terrieri e tradizioni patriottiche – era la pronipote di Tadeusz Czacki – ricevette una fede viva e approfondita, nonché un’educazione completa e ampia. Ha trascorso gli ultimi anni della sua infanzia e giovinezza a Varsavia.

Fin dall’infanzia, Róża Czacka ha avuto problemi alla vista, che ha perso completamente a causa di un incidente all’età di 22 anni. Grazie alla fede fervente, non si è abbattuta, ma ha accolto questo evento come segno della sua vocazione personale. Dopo aver ascoltato la diagnosi medica e il suggerimento di prendersi cura dei non vedenti, decise di dedicarsi alla causa dei ciechi, la cui situazione in Polonia era estremamente difficile. Ha imparato a vivere indipendentemente, ha fatto viaggi all’estero, durante i quali ha appreso concetti e metodi di lavoro moderni con i non vedenti.

Nel 1908 fondò la Società per la cura dei ciechi nel Regno di Polonia, e un anno dopo la morte del padre, finanziariamente indipendente, decise di destinare i suoi beni ad aiutare i non vedenti, che raccolse intorno a sé, fondando il primo luogo di aiuto e di educazione per i non vedenti.

Durante la prima guerra mondiale, Róża Czacka non poté tornare a Varsavia, rimase quindi a Żytomierz in Volinia, dove, svolgendo attività caritativa, si preparava a intraprendere la vita religiosa di terziaria. Il 19 novembre 1917 prese l’abito e il nome religioso di Suor Elisabetta della Crocifissione del Signore Gesù. Nel 1918 tornò a Varsavia. Grazie ai suoi sforzi, il 1 dicembre di quell’anno, nasce la Congregazione delle Suore Francescane Serve della Croce, chiamate a servire i non vedenti nell’anima e nel corpo.

Dal 1925 l’Istituto dei Ciechi di Laski presso Varsavia divenne centro di attività per non vedenti e centro di spiritualità, grazie alla madre Elżbieta, accompagnata nel lavoro come cappellano dal Servo di Dio, don Władysław Korniłowicz.

La seconda guerra mondiale interruppe drasticamente lo sviluppo dell’Opera. A quel tempo, con il consenso dei suoi fondatori, l’Opera sosteneva le unità dell’esercito nazionale e fungeva da ospedale per gli insorti. Negli anni 1942 – 1945 il cappellano del Reparto a Laski era Don Stefan Wyszyński. Dopo la fine della guerra, Madre Elżbieta iniziò a ricostruire la distrutta Istituzione per non vedenti. Ha mostrato amore per il suo prossimo a tutti coloro che avevano bisogno di aiuto, ignorando l’avversione nazionale.

Nel 1950, a causa delle cattive condizioni di salute, Madre Elisabetta si ritirò dalla guida della Congregazione e dell’Istituto per i non vedenti. Ha sostenuto spiritualmente incessantemente l’Opera iniziata. La Madre Cieca dei Ciechi morì in odore di santità il 15 maggio 1961 a Laski.

L’opera iniziata da Madre Elżbieta Czacka è in costante sviluppo e aiuta molte persone non solo fisicamente ma anche spiritualmente. Con la sua vita di servizio umile e tranquilla, ha dato un esempio al grido attuale anche oggi: “Attraverso la croce al cielo”.

I cammini di santità di entrambi i candidati si sono incontrati molte volte e le loro vite si sono ispirate a vicenda. Da qui la giustificazione per la loro beatificazione congiunta.

 

Santa Messa con il rito della beatificazione

Come si svolgerà la liturgia?

Presieduta dal Card. Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, domenica 12 settembre, a mezzogiorno, nel Santuario della Divina Provvidenza a Varsavia, avrà luogo la beatificazione del Card. Stefan Wyszyński e di Madre Elżbieta Czacka.

La Messa solenne avrà inizio con una processione in cui i cardinali e gli arcivescovi, accompagnati dai presenti, si recheranno al presbiterio del Santuario della Divina Provvidenza. Durante l’incensazione dell’altare risuonerà l’inno “Gaude Mater Polonia”.

Il rito di beatificazione si svolgerà all’inizio della Santa Messa, subito dopo l’atto penitenziale. Il Card. Kazimierz Nycz, Metropolita di Varsavia farà richiesta ufficiale di includere il primate Wyszyński e la madre Czacka tra i beati, e poi presenterà le loro biografie.

Il momento più importante del rito di beatificazione seguirà un attimo dopo, quando il Card. Semeraro, Delegato Pontificio pronuncerà la formula di beatificazione in latino. La sua traduzione polacca sarà letta ai fedeli dal Vescovo Michał Janocha. I partecipanti alla cerimonia risponderanno con il canto “Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo”. In quel momento verranno svelate le immagini dei nuovi Beati

Le Immagini

L’immagine del Beato Stefan Wyszyński sarà svelato dai membri del Movimento Apostolico “Famiglia delle Famiglie” da lui fondato nel 1952 – Hanna Kordyasz e Piotr Kordyasz, il famoso autore del libro “Stefek” sull’infanzia del Card. Stefan Wyszyński.

L’immagine della Beata Elżbieta Czacka sarà svelata da Sr. Aleksandra Maczuga e Sr. Klara Zosik, insegnanti e educatrici della Scuola e Centro Educativo della Società per la Cura dei Ciechi di Laski.

Quindi si muoverà la processione con le reliquie dei nuovi beati, dove nel presbiterio saranno venerate dal Card. Semeraro, celebrante principale .

Reliquiari

Il reliquiario del Beato Stefan Wyszyński sarà portato dalla persona guarita per intercessione del nuovo beato: Suor Nulla Lucyna Garlińska e dalla rappresentante dell’Istituto Primate Wyszyński Krystyna Szajer, la persona che ha lavorato più a lungo nella segreteria del Primate Stefan WySzyński e da Dorota Pawlas. Rappresentano due generazioni dell’istituto fondato dal Card. Wyszyński: il più vecchio e il più giovane.

Il reliquiario della Beata Elżbieta Czacka sarà portato dalla persona guarita per intercessione della beata Karolina Gawrych, da Teresa Dederko non vedente e da madre Judyta Olechowska FSK, Superiore Generale della Congregazione delle Suore Francescane Serve della Croce.

Durante la processione delle reliquie, il popolo radunato nel Santuario, insieme ai cori, canterà gli inni di beatificazione, composti appositamente per l’occasione: “Soli Deo – Un solo Dio” il cui autore è Mons. Wiesław Kądziela sulle parole di mons. Józef Zawitkowski, e “Beata Madre dei Ciechi” sul testo di Sr. Damiana Laske FSK con musiche di Piotr Pałka.

Il Card. Nycz – a nome dell’Arcidiocesi di Varsavia, della Congregazione delle Suore Francescane della Croce e di tutta la Chiesa in Polonia – ringrazierà il Papa per l’annuncio dei nuovi beati e i partecipanti alla liturgia canteranno “Gloria a Dio”. Il rito di beatificazione si concluderà con una preghiera – la cosiddetta Colletta – del card. Semeraro.

Il S. Messa proseguirà secondo la forma della festa del Santissimo Nome di Maria, che cade il 12 settembre. E’ stata scelta soprattutto (invece della domenica) per la spiritualità mariana dei nuovi beati.

La liturgia della parola

La prima lettura dell’Antico Testamento, presa dal Libro del Siracide (Sir 24,9-12.19-22) sarà letta da Izabela Szwarocka, diplomata alla Scuola e Centro Educativo della Associazione per la cura dei ciechi di Laski

Canterà il salmo responsoriale il Rev.do Mikołaj Derentowicz, sacerdote dell’Arcidiocesi di Varsavia. La seconda lettura dalla Lettera di S. Paolo ai Colossesi (Colossesi 3,12-18) sarà letta dall’attore Radoslaw Pazura, mentre il Vangelo (Mt 12,46-50) dal diacono Piotr Kostrzewa dell’Arcidiocesi di Varsavia.

L’omelia sarà pronunciata dal Card. Marcello Semeraro, Delegato Pontificio. Lo leggerà in italiano, e poi la sua traduzione polacca sarà letta dal vescovo Piotr Jarecki. La fine dell’omelia sarà in italiano e al termine riprenderà la parola il Card. Semeraro.

La Preghiera dei fedeli

Dopo la confessione di fede (cioè il “Credo”), avrà inizio la preghiera universale; le intenzioni di preghiera saranno lette in successione da:

Anna Rastawicka dall’Istituto del Primate Wyszyński (per la Chiesa)

Jadwiga Maciejczyk della Congregazione delle Suore Francescane Serve della Croce (per Papa Francesco e partecipanti al Congresso Eucaristico di Budapest)

Maria Żychlińska del Movimento degli Ausiliari della Madre della Chiesa, fondato dal Card. Stefan Wyszyński (per i credenti in Cristo)

Wojciech Włodarczyk, presidente del Sindacato Autonomo Indipendente degli Agrocoltori “Solidarność”, del Voivodato della Piccola Polonia (per la Patria)

Mateusz Jabłoński, un seminarista cieco del Seminario Metropolitano Maggiore di Varsavia (per i malati, gli smarriti, gli abbandonati e i sofferenti)

Anna Rokicka-Broniatowska del Movimento Apostolico “Famiglia di Famiglie” (per i partecipanti alla beatificazione e a coloro che vi si uniscono spiritualmente)

La liturgia eucaristica

Inizierà con la preparazione dei doni. La processione con i doni partirà dalla Porta della Misericordia (è stata trasferita al Santuario della Divina Provvidenza dopo la Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia del 2016).

Un computer portatile sarà portato dagli studenti del Centro Scuola e Educazione dell’Associazione per la Cura per i ciechi di Laski Adam Przybylski e Gabriela Grabowska con Andrzej Sikorski, educatore e guida. Dopo la cerimonia, il computer verrà consegnato agli studenti del Rwanda, dove la Congregazione delle Suore Francescane Ancelle della Croce gestisce un centro per non vedenti.

La casula con le applicazioni di una cieca diplomata del Centro Scuola e Educazione di Laski sarà portata dalle suore della Congregazione delle Suore Francescane Ancelle della Croce: Ignacja Moroczko, Sr. Cyprian Anna Cudna e Sr. Sara Kieli-szek non vedenti. Dopo la beatificazione, sarà consegnata al Santuario della Divina Provvidenza.

Il calice e il cero del Presidente della Repubblica di Polonia saranno portati dai rappresentanti della Cancelleria del Presidente della Repubblica di Polonia – Grażyna Ignaczak Bandych, Piotr Ćwik e Paweł Szrot.

I rappresentanti della Chiesa greco-cattolica – Iryna Yurkiv, Borys Lajkosz e Bogdan Kryba porteranno l’icona.

L’immagine della Madonna di Częstochowa per la cappella in Zambia è donata dai rappresentanti dell’Istituto del Primate Wyszyński – Maria Gabiniewicz, Diana Samoraj e Michalina Jankowska.

I doni dell’altare: Renata Nowacka e Dariusz Nowacki del Movimento Ausiliari della Madre Chiesa e Piotr Ziemecki dell’Associazione Accademica Cattolica “SOLI DEO” consegneranno il pane e il vino al celebrante principale.

Dopo aver pregato sui doni, inizierà il Prefazio della Beata Vergine Maria, la Preghiera eucaristica e i riti della Santa Comunione. Sarà possibile ricevere la Santa Comunione nel Santuario e nei settori esterni.

Termine

Dopo la Santa Comunione, prenderà la parola il Card. Kazimierz Nycz. Il gesto finale della S. Messa di beatificazione sarà la solenne benedizione, seguita dal canto “Boże coś Polskę”.

Questa benedizione si estenderà anche ai parrocchiani di Ochotnica Dolna nella diocesi di Tarnów, che porteranno alla beatificazione del Primate del Millennio una pietra angolare per la costruzione della nuova chiesa intitolata al Beato Stefan Wyszyński. Durante la Santa Messa la pietra sarà posta vicino all’altare.

Dopo la benedizione del Card. Semeraro insieme ai cardinali, agli arcivescovi, al nunzio apostolico, al Presidio della Conferenza Episcopale Polacca si recherà nella sagrestia del Santuario della Divina Provvidenza.

Durante la cerimonia di beatificazione suonerà

  • l’Orchestra Sinfonica dell’Gruppo Artistico Rappresentativo dell’Esercito Polacco Diretta dal Com. Jaroslaw Rywalski
  • e canteranno il Coro della Cattedrale di Varsavia, Diretto da Dariusz Zimnicki
  • il Coro Tibi Domine, Diretto da Dariusz Zimnicki
  • i Cantores Minores – Coro Maschile dell’Arcicattedrale, Diretto da Franciszek Kubicki
  • il Coro del Centro di Pensiero Giovanni Paolo II, Diretto da Jan Krutul
  • il Coro Pontificio di Varsavia Giovanni Paola II, Diretto da Zofia Borkowska
  • le Suore Francescane Serve della Croce
  • Solista: Dominika Zamara – soprano
  • Organisti: Radosław Kustra
  • Direttore: Sławek A. Wróblewski.

 

Collegamenti

Dove saranno in Polonia gli schermi per la trasmissione della beatificazione

Durante la cerimonia di beatificazione del Card. Stefan Wyszyński e di madre Elżbieta Róża Czacka domenica 12 settembre sarà possibile partecipare tramite collegamenti realizzati nelle chiese di tutta la Polonia.

A Varsavia saranno installati grandi schermi in tre luoghi: la Cattedrale di San Giovanni Battista nella Città Vecchia di Varsavia, la Chiesa del Santissimo Salvatore in centro città e a Grochów nella Chiesa del Purissimo Cuore di Maria.

Gli schermi saranno all’interno delle chiese, pertanto durante la trasmissione delle celebrazioni non verranno celebrate messe in queste chiese. Tuttavia, i fedeli radunati in questi luoghi potranno ricevere la Santa Comunione.

Sarà così anche a Laski vicino a Varsavia e a Choszczówka, dove il primate Wyszyński amava riposare, e ora si trova la sede del Primate Wyszyński Institute. – Sarà una “piccola beatificazione” per la quale sono in corso i preparativi da diversi giorni. Arriveranno sopprottutto i nostri vicini di Choszczówka, che ricordano il Card. Wyszyński come un “vicino di casa”. Ma ci saranno anche altri luoghi ad esso associati, afferma Agnieszka Kołodyńska, responsabile generale del dell’istituto Primate Wyszyński.

I sacerdoti che hanno invitato i parrocchiani a partecipare alla beatificazione in videocollegamento ricordano che è molto importante vivere la celebrazione nelle comunità. – È totalmente diverso vivere una tale celebrazione in comunità o da soli davanti a un televisore. È un po’ come se fossimo nel Santuario della Divina Provvidenza – dice don Marcin Ośko della parrocchia del Santissimo Salvatore.

Nella cattedrale di Varsavia sarà collocato un grande schermo in ogni navata e, dopo la celebrazione della beatificazione, oltre alla distribuzione della comunione, è prevista la benedizione con le reliquie del beato Stefan Wyszyński.

Chiunque può andare nelle chiese, quindi i sacerdoti sperano che ci sarà un gran numero di fedeli.

  • È un grande evento religioso e spirituale, quindi va vissuto in comunità. Spero che i fedeli rispondano al mio invito a vivere insieme la beatificazione – afferma don Krzysztof Ukleja, parroco della parrocchia del Sacro Cuore di Maria a Grochów.

Gli schermi saranno forniti dall’Ufficio del programma “Niepodległa” (Indipendente).

Elenco dei luoghi:

Bydgoszcz, Basilica di S. Vincenzo de Paoli

Częstochowa, Santuario di Nostra Signora di Częstochowa a Jasna Góra

Kielce, Chiesa di S. Józef Robotnik

Cracovia, Santuario di S. Giovanni Paolo II

Laski, davanti alla Cappella della Madonna degli Angeli

Olsztyn, chiesa della Beata Franciszka Siedliska

Poznań, Chiesa della Visitazione della Beata Vergine Maria

Prudnik, Santuario di S. Giuseppe

Staszów, Chiesa dello Spirito Santo

Stettino, Arcicattedrale di S. Giacomo Apostolo

Świdnica, cattedrale di S. Stanislao vescovo e martire e S. Venceslao martire  Varsavia:

  • Arcicattedrale di Varsavia di S. Giovanni Battista,
  • Chiesa del Santissimo Cuore della Beata Vergine Maria
  • chiesa del Santissimo Salvatore
  • Choszczówka, giardini dell’Istituto del Primate Wyszyński Włocławek, Cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine Maria

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2024-11-25 00:15:12