L’Arcivescovo Mieczysław Mokrzycki: La Chiesa in Ucraina continua a vivere la primavera
fot. jorono z Pixabay
Oggi la Chiesa in Ucraina lotta con molti problemi, a nche se non mancano motivi di gioia: “La nostra Chiesa continua a vivere la primavera, perché abbiamo riconquistato tante chiese, e ne stanno nascendo anche di nuove. Stiamo ordinando nuovi sacerdoti. Abbiamo anche l’opportunità di creare nuove parrocchie” – ha affermato al settimanale Echo Katolickie Mons. Mieczysław Mokrzycki, Arcivescovo Metropolita di Leopoli, già segretario personale di Giovanni Paolo II.
Quest’anno ricorre il 30.mo anniversario del rinnovo delle strutture della Chiesa ucraina. Ci sono sette diocesi, tre seminari e tre istituti teologici. I primi fondatori delle comunità, soprattutto nell’arcidiocesi di Leopoli, furono polacchi che vi soggiornarono e trasmisero la fede di generazione in generazione. Attualmente, queste proporzioni nazionali sono cambiate a favore di altre nazioni.
Come ha affermato l’Arcivescovo Mieczysław Mokrzycki, un grave problema della Chiesa in Ucraina è la progressiva secolarizzazione. “La facilità di contatto via Internet e telefono fa sì che lo spirito di secolarizzazione raggiunga l’Ucraina. I giovani cercano una vita più facile, vanno in Europa. L’autorità di insegnanti e dei genitori è in declino perché l’influenza della secolarizzazione riguarda entrambi parimenti. Allo stesso modo, la demografia sta diminuendo e quindi abbiamo un numero inferiore di vocazioni, sebbene la percentuale di esse sia ancora piuttosto elevata” – ha dichiarato l’Ordinario di Leopoli. “Per combattere la secolarizzazione, dobbiamo impegnarci molto e prenderci cura dei bambini, dei giovani, per indicare valori reali che aiutino a formare bene la loro personalità e il loro carattere, affinché non perdano, come ha detto san Giovanni Paolo II, la loro vita che è unica e eterna” – ha ricordato l’Arcivescovo.
Uno dei problemi più seri dell’Ucraina è la guerra ancora in corso nell’est. L’Arcivescovo Mokrzycki ha riferito a Echo Katolicki che “molti giovani dell’Ucraina occidentale sono chiamati al servizio militare. Ogni settimana vengono uccisi tre o quattro soldati (molti dei quali provenienti dall’Ucraina occidentale). È un grande dolore e una grave perdita per ogni famiglia, per la Chiesa e per lo Stato”. “Cerchiamo di stare vicini a coloro che nella guerra hanno perso una persona cara, attraverso la cura materiale e l’attenzione alla famiglia del defunto, per donarle conforto” – ha sottolineato l’Arcivescovo Mokrzycki.
La Chiesa ucraina deve affrontare anche problemi amministrativi ed economici, che spesso costringono il marito o la moglie a lasciare la famiglia. Questo, a sua volta, conduce a molti fenomeni patologici che influenzano negativamente l’educazione delle giovani generazioni.
Nonostante le difficoltà e i problemi, la Chiesa in Ucraina svolge un ruolo significativo in quell’area. Molte persone apprezzano la liturgia cattolica, la mancanza di connessioni con la politica, l’opportunità di approfondire la fede e di ampliare la conoscenza della Chiesa. L’ Arcivescovo è soddisfatto dell’opera di evangelizzazione e del fatto che grazie ad essa molti trovano la loro strada verso la Chiesa.
Mons. Mieczysław Mokrzycki in un’intervista per Echo Katolicki ha espresso anche la sua soddisfazione per il rinato culto di S. Giovanni Paolo II, conosciuto e molto apprezzato dagli ucraini. “In molte delle nostre parrocchie sono state poste delle statue di lui, ci sono chiese e, in città, parchi, strade e piazze intitolate a lui. Ho anche donato molte reliquie alle nostre comunità in Ucraina. La gente tratta S. Giovanni Paolo II come suo intercessore, è il patrono degli sposi e dei giovani. Tutto il suo insegnamento ci aiuta nella formazione spirituale “, ha affermato l’Arcivescovo Mokrzycki.
L’attuale metropolita di Leopoli nel 1996-2005 è stato segretario personale del papa polacco e, dopo la sua morte, ha servito papa Benedetto XVI. Da quasi 13 anni è metropolita di Leopoli. L’Arcivescovo Mokrzycki è legato all’Arcidiocesi di Leopoli fin dalla più tenera età. È nato e cresciuto nel suo territorio. Dopo la guerra, 30 parrocchie di questa Arcidiocesi rimasero in territorio polacco.
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