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La Beata Maria Franciszka Siedliska: Cittadina del Mondo per la diaspora polacca

Sr. Amata J. Nowaszewska / 21.11.2024
Preghiera per l'intenzione delle famiglie, foto di Mirek Krajewski / Family News Service
Preghiera per l'intenzione delle famiglie, foto di Mirek Krajewski / Family News Service

“Chiudo gli occhi, non guardo più niente, solo mi lancio in questo abisso di Dio, nell’abisso del suo amore di infinita misericordia”, ha scritto la Beata Maria Franciszka Siedliska nelle sue note spirituali. Queste parole riflettono perfettamente la sua vita, piena di fiducia in Dio e di cura illimitata per gli altri. La memoria della beata Maria si celebra il 21 novembre al di fuori della Polonia, mentre in Polonia il 25 novembre.


Spiritualità e inizio della missione

La Beata Maria Franciszka Siedliska è nata in Mazovia, ha trascorso la sua infanzia a Żdżary e a Varsavia (Polonia). Qui ha scoperto quale meraviglio dono fosse l’amore di Gesù per lei. Voleva rispondere a questo amore con tutta la sua vita. “Gesù per sempre”, ha scritto nei suoi appunti.

In gioventù ha vissuto per cinque anni in vari luoghi della Germania, della Svizzera, della Francia e dell’Italia. Parlava fluentemente diverse lingue: polacco, francese, italiano, tedesco e inglese, ma conosceva anche il russo. I suoi viaggi le hanno permesso di entrare in contatto con le tendenze della spiritualità di allora, soprattutto in Francia. Il diciannovesimo secolo ha portato un rinnovamento spirituale, tra cui l’enfasi sull’importanza dell’Eucaristia, il rilancio del culto del Sacro Cuore di Gesù, l’annuncio del dogma dell’Immacolata Concezione e l’istituzione della festa della Sacra Famiglia.

Il discernimento spirituale, con l’aiuto dei padri spirituali, ha portato Franciszka Siedliska a credere che sarebbe stata la fondatrice di una nuova Congregazione nello spirito della Sacra Famiglia, la cui missione doveva essere quella di sostenere la famiglia, “collaborando con Cristo e la sua Chiesa”. La Siedliska ha scelto Roma come sede principale della congregazione, definendola un “nido”. Tuttavia, il suo cuore e la sua missione sono andati ben oltre i confini dell’Italia.

La missione nella diaspora polacca

Non ha mai avuto la cittadinanza polacca, perché è nata nel periodo in cui la Polonia era stata spartita tra Prussia, Russia e Austria. In seguito prese la cittadinanza Statunitense, ma non visse negli Stati Uniti in modo permanente. Tuttavia, era proprio l’emigrazione polacca uno degli obiettivi principali del suo ministero, in Inghilterra, Francia e Stati Uniti.

Nel 1885 iniziò una missione in America, lavorando tra emigranti polacchi, e in seguito anche lituani e americani. Sognava di servire i nativi americani e guardava gli esclusi con preoccupazione. Adottò cinque ragazze di colore, fornendo loro riparo e istruzione negli orfanotrofi gestiti dalla congregazione. Fino alla sua morte avvenuta nel 1902, le suore di Nazareth avevano aperto 20 case negli Stati Uniti.

A Parigi, in risposta alla richiesta di Padre Władysław Witkowski, Rettore della Missione Cattolica Polacca, la Beata Maria Franciszka Siedliska inviò le suore a svolgere un lavoro educativo tra i giovani dell’emigrazione polacca. Le prime case furono fondate nel 1892 e il loro compito non era solo quello dell’insegnamento, ma anche di mantenere l’identità nazionale tra gli emigrati polacchi.

Ha svolto una missione simile a Londra, dove è arrivata lo stesso anno su invito del Card. Herbert Vaughan, Arcivescovo di Westminster. Di fronte alle difficoltà nel provvedere alla cura pastorale degli emigrati polacchi, le suore si occuparono dell’organizzazione della vita religiosa. Traducevano, raccoglievano le comunicazioni pre-matrimoniali e cercavano sacerdoti disposti a celebrare le messe. Nel corso del tempo, si è stabilita una presenza permanente di pastori e le attività delle suore si sono ampliate per gestire una scuola per la gioventù inglese.

Vita in movimento e al servizio

La Beata Maria Franciszka Siedliska era costantemente in viaggio. Visitava le nuove fondazioni della congregazione in Europa e negli Stati Uniti, assicurandosi che tutto funzionasse secondo la missione di Nazaret. Era coinvolta sia nelle questioni organizzative che nella guida spirituale delle suore. Con una cassetta delle lettere portatile che fungeva da ufficio mobile, scriveva numerose lettere e documenti.

Sebbene conducesse una vita missionaria attiva, il suo più grande desiderio era una vita contemplativa, completamente dedicata a Dio. Utilizzò meticolosamente ogni momento per la preghiera e la lettura spirituale.

Eredità e memoria

Durante la vita della beata Maria Franciszka Siedliska, la congregazione ha aperto case a Cracovia, Leopoli, Wadowice e Częstochowa. Madre Sideliska aveva anche pianificato altre fondazioni come quelle a Varsavia, San Pietroburgo e Kolomyia. La Congregazione delle Suore di Nazareth che quest’anno celebra il 150.mo anniversario di fondazione, è presente in 14 paesi nei cinque continenti.

La Beata Maria morì il 21 novembre 1902 nella casa madre della congregazione a Roma. Oggi le suore di Nazareth si riuniscono nella sua stanza ogni anno nell’ora della sua morte per ringraziare della vita e della vocazione della loro Fondatrice. Il ricordo della beata Maria si celebra il 21 novembre al di fuori della Polonia, mentre in Polonia il 25 novembre.

Beatificata da S. Giovanni Paolo II nel 1989, la beata Maria Franciszka Siedliska rimane un modello di fiducia illimitata in Dio e di servizio alle persone. La sua vita e le sue parole, scritte in appunti spirituali, ispirano ancora: “Chiudo gli occhi, non guardo più niente, solo mi lancio in questo abisso del Signore Dio, nell’abisso del suo amore di infinita misericordia”.

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