Gli studenti dell’Università Cattolica di Lublino in carcere hanno ricevuto una lettera da Papa Francesco. Risponderanno
Rektor KUL ks. prof. Mirosław Kalinowski czyta studentom KUL w areszcie skierowany do nich list Papieża Franciszka, fot. vaticannews.va/pl
“La lettera dello stesso Papa è molto commovente e persino scioccante. Francesco scrive a noi, ai detenuti emarginati” – ha raccontato a Radio Vaticana–Vatican News Dariusz, studente del Centro Studi per i detenuti dell’Università Cattolica di Lublino (KUL), in carcere da 20 anni. Oggi il prof. Mirosław Kalinowski, Rettore della KUL ha consegnato una lettera del Santo Padre a oltre 30 dei suoi studenti che stanno scontando una pena detentiva.
La lettera del Vaticano è stata inviata al Rev. Prof. Mirosław Kalinowski, Rettore della KUL, nell’ottobre scorso, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico presso il Centro di studi per i detenuti della KUL di Lublino.
Dio non si stanca di perdonare
Nella lettera, il Papa scrive: “Tutti sbagliamo nella vita; Dio non si stanca di perdonare. Se qualcuno si sente solo e abbandonato, non dimentichiamoci che la Madonna ci è vicina, soprattutto quando siamo in difficoltà”. Il Santo Padre ha benedetto i detenuti e ha chiesto loro di pregare per lui.
La corrispondenza avrà un seguito. Prossimamente, i detenuti scriveranno una lettera congiunta, che spediranno in Vaticano. “Per la prima volta nella mia storia di lavoro con i detenuti mi sono trovato nella situazione di consegnare personalmente una lettera del Santo Padre” – ha sottolineato il Rev. Prof. Mirosław Kalinowski, Rettore della KUL.
La KUL da 10 anni conduce studi in custodia cautelare
L’Università Cattolica Giovanni Paolo II di Lublino da oltre 10 anni conduce studi di primo e secondo grado per detenuti nel campo della scienza della famiglia. Il 24 ottobre scorso, più di 50 studenti hanno iniziato il nuovo anno accademico presso il Centro di studi per studenti in detenzione della KUL di Lublino.
Alla fine dello scorso anno accademico, l’Accademia dei Moderni Mezzi e delle Comunicazioni ha realizzato un film che mostra l’idea di educare i detenuti, i cambiamenti in atto nei detenuti, la vita in prigione, che acquistano una dimensione diversa quando qualcuno dà loro speranza e li avvicina con l’evangelizzazione. Il reportage è stato visto anche dai detenuti.
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