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Il Rettore dell’Università Cattolica di Lublino: il Plymouth Hospital sta compiendo una lenta eutanasia del paziente polacco

KUL / 19.01.2021
KUL, By Krzysiek dbk - Praca własna, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11591838
KUL, By Krzysiek dbk - Praca własna, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11591838

Il comportamento dei medici dell’ospedale di Plymouth contro un polacco che vi è stato ricoverato per una lesione cerebrale non ha nulla a che fare con la medicina, ma è l’uccisione deliberata di un uomo gravemente malato e rivela gli indizi di una lenta eutanasia – ha reso noto il Rettorato dell’Università Cattolica Giovanni Paolo II con un comunicato.


Il Rettorato dell’Università Cattolica di Lublino esprime la sua solidarietà al paziente e alla sua famiglia, che si batte per mantenerlo in vita e portarlo in un ospedale in Polonia. “Ci identifichiamo pienamente con la posizione del Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, l’Arcivescovo Stanisław Gądecki, che ha indirizzato una lettera al Card. Vincent Nichols, Presidente della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles, chidendogli di impegnarsi per salvare la vita di un polacco ricoverato nell’ospedale di Plymouth”- sottolineano le autorità dell’Università Cattolica di Lublino.

Il Rettore e i Vice-Rettori dell’Università ricordano che, secondo il giuramento di Ippocrate, il compito primario dei medici è quello di salvare la vita di ogni persona, anche quando le loro condizioni sono molto gravi e la prognosi non è favorevole. “Secondo le relazioni che abbiamo ricevuto, nel caso del polacco ricoverato a Plymouth, questo principio è gravemente violato. In questa situazione, non possiamo parlare del cosiddetto accanimento terapeutico, ma di uccisione deliberatamente di un uomo gravemente malato. È una violazione del suo diritto fondamentale”, sottolinea il Rettorato dell’Università Cattolica di Lublino.

Le autorità dell’Università Cattolica di Lublino ci ricordano anche che S. Giovanni Paolo II ha indicato nell’enciclica Evangelium Vitae che oggi “si fa sempre più forte la tentazione dell’eutanasia, cioè di impadronirsi della morte, procurandola in anticipo”.

Il Papa ha sottolineato nell’Evangelium Vitae che “in realtà, ciò che potrebbe sembrare logico e umano, visto in profondità si presenta assurdo e disumano. Siamo qui di fronte a uno dei sintomi più allarmanti della «cultura di morte», che avanza soprattutto nelle società del benessere, caratterizzate da una mentalità efficientistica che fa apparire troppo oneroso e insopportabile il numero crescente delle persone anziane e debilitate. Esse vengono molto spesso isolate dalla famiglia e dalla società, organizzate quasi esclusivamente sulla base di criteri di efficienza produttiva, secondo i quali una vita irrimediabilmente inabile non ha più alcun valore.”- aggiungono il Rettore e i Vice-Rettori dell’Università Cattolica di Lublino.

KUL

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