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Una cerimonia insolita in Polonia

Prof. Bogdan Chazan / 16.12.2020
@tdfbialon/Twitter
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Il rispetto per la vita umana si esprime anche nel rispetto per il corpo umano dopo la morte. Da tempo ormai, in alcuni Paesi occidentali, si osserva un sempre minore rispetto per la vita umana dal concepimento e, nello stesso tempo, per la dignità del corpo umano. In Svezia, i cadaveri aspettano mesi prima di essere sepolti. In altri paesi, motivati dalla protezione dell’ambiente, compaiono idee folli di trasformare i corpi in fertilizzanti per le piante.


Si nota anche la tendenza opposta, verso una maggiore cura del corpo, anche dei bambini morti prima della nascita. Questo si può osservare negli ultimi quindici anni in Polonia. Nel 2005, su iniziativa della sig.ra Maria Bienkiewicz, si è svolto il primo funerale dei corpi di questi bambini in Polonia. Nello stesso anno, presso l’Ospedale Sacra Famiglia di Varsavia, diretto dal prof. Bogdan Chazan per la prima volta sono stati elaborati e messi in pratica i principi della cura del corpo dei bambini morti prima della nascita. L’idea fu ripresa da altri ospedali e comparvero disposizioni giuridiche attualizzate. Ma non ovunque i bambini morti sono trattati umanamente. In molti ospedali i loro corpi vengono ancora conservati a tempo indeterminato.

La stessa signora Maria Bienkiewicz ebbe di nuovo pietà di loro. Il 12 dicembre si è svolta una cerimonia insolita nella chiesa di Gończyce, un villaggio a circa 100 km da Varsavia. Nella navata principale sono state raccolte 640 bare contenenti i corpi di bambini deceduti in diversi periodi della vita pre-natale, come i bambini nati morti, quelli di aborti spontanei e gli abortiti. Sono stati portati da vari ospedali, principalmente da Varsavia.

La cerimonia funebre è stata preceduta da una veglia notturna, durante la quale si è pregato per i genitori dei bambini. L’Eucaristia è stata celebrata dal Vescovo Kazimierz Gurda della Diocesi di Siedlce. Nella sua omelia ha detto:

Questi bambini hanno diritto ad una degna sepoltura in quanto sono persone dal momento del concepimento. Il diritto alla vita è un diritto che non può essere tolto a nessuno, incluso e soprattutto a un bambino indifeso nel grembo materno. Chi ha ricevuto da Dio il dono della vita ha diritto alla vita e ha diritto all'amore. Anche se la storia della loro vita è terminata in pochi mesi, prima ancora della nascita, non significa che loro abbiano cessato di esistere. La vita di una persona cambia, ma non finisce. La loro vita continua. Dio l'ha prolungata per tutta l'eternità.

Dopo la Santa Messa i partecipanti alla cerimonia hanno portato i corpi dei bambini in un cimitero vicino, dove sono stati solennemente sepolti in una fossa comune.

Il Prof. Bogdan Chazan, direttore medico dell’organizzazione dei ginecologi cattolici, MaterCare International, ha invitato il Vescovo e poi tutti i presenti a dare un colpo alla campana “Voce dei non nati”. La campana è stata realizzata quest’anno grazie all’iniziativa del Sig. Bogdan Romaniuk, Vicepresidente dell’Associazione ŻYCIU TAK (Si alla Vita) intitolata all’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria” di Rzeszów. Il Santo Padre Francesco, quando ha consacrato la campana a Roma il 23 settembre di quest’anno, ha espresso l’augurio che la campana accompagni gli eventi volti a ricordarci il valore della vita umana dal concepimento alla morte naturale. Ed è per questo che quella campana era presente anche al funerale dei bambini non nati a Gończyce.

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Translation from Polish: Office for Foreign Communication of the Secretariat of the Polish Bishops’ Conference

Tłumaczenie powstało na zamówienie Fundacji ŻYCIU TAK im. Niepokalanego Poczęcia Najświętszej Maryi Panny

14 dicembre 2020

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