President of the Polish Bishops’ Conference: The Church’s task is to remind of the value of conversion, forgiveness and reconciliation (EN+IT+ES+DE)
photo: episkopat.pl
The Church’s task is to remind people of the value of conversion, forgiveness and reconciliation. State institutions are called upon to decide on the practical forms of restoration of justice,” wrote the Chairman of the Polish Bishops’ Conference Archbishop Stanislaw Gądecki in a Statement on the Report on losses suffered by Poland as a result of German aggression and occupation in 1939-1945.
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Il compito della Chiesa è ricordare alle persone il valore della conversione, del perdono e della riconciliazione. Le istituzioni statali sono chiamate a decidere sulle forme pratiche di ripristino della giustizia, ha scritto l’Arcivescovo Stanisław Gądecki, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, nella Dichiarazione sul “Rapporto sulle perdite subite dalla Polonia come esito dell’aggressione e dell’occupazione tedesca in 1939-1945”.
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La tarea de la Iglesia es recordar el valor de la conversión, el perdón y la reconciliación. Las instituciones públicas están llamadas a decidir las formas prácticas de restablecer la justicia, escribió el Presidente de la Conferencia Episcopal Polaca, el arzobispo Stanisław Gądecki, en una Declaración sobre el „Reporte sobre las pérdidas sufridas por Polonia como resultado de la agresión y ocupación alemana en los años 1939-1945”.
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Aufgabe der Kirche ist es, die Menschen an den Wert von Umkehr, Vergebung und Versöhnung zu erinnern. Die staatlichen Institutionen sind aufgerufen, über praktische Formen der Wiederherstellung der Gerechtigkeit zu entscheiden”, schrieb der Vorsitzende der polnischen Bischofskonferenz, Erzbischof Stanisław Gądecki, in einer Erklärung zum “Bericht über die Verluste, die Polen infolge der deutschen Aggression und Besatzung in den Jahren 1939-1945 erlitten hat”.
In the Statement, the President of the Episcopate noted that “the issues raised in this report should be considered in the context of the long-standing process of Polish-German reconciliation,” the beginning of which was the 1965 Letter from the Polish Bishops to the German Bishops.
“Years later, we can say that that document proved prophetic. It began the process of reconciliation between Poles and Germans, without disregarding the crimes that had been committed, without forgetting the victims and without closing ourselves off with a sense of the wrongs suffered,” the Statement reads.
Archbishop Gądecki noted that in political life, mercy and forgiveness must be accompanied by prudence and justice. Quoting St. John Paul II, he noted that “there is no contradiction between forgiveness and justice. Forgiveness neither eliminates nor lessens the need for the reparation which justice requires” (Message for the XXX World Day of Peace, January 1, 1997).
“Let it be our common desire, therefore, that the two reconciled peoples, Polish and German, direct their gaze toward a better future,” the President of the Polish Bishops’ Conference stressed.
We publish the full text of the Statement:
Statement of the President of the Polish Bishops’ Conference on the Report on the losses suffered by Poland as a result of German aggression and occupation in 1939-1945
1. In the context of the Report on the losses suffered by Poland as a result of German aggression and occupation in 1939-1945, published on September 1, 2022, I would like to point out that the issues raised in this report should be considered in the context of the many-year process of Polish-German reconciliation.
It was initiated by a Letter from the Polish Bishops to the German Bishops in 1965 (The Message of the Polish Bishops to their German Brothers in Christ’s Pastoral Office, November 18, 1965). That year, the Polish bishops wrote: “In this most Christian, but also very human spirit, we reach out our hands to you (…) granting forgiveness and asking for forgiveness.” This letter was quickly recognized as one of the most important peace documents of the time.
Years later, we can say that that document proved prophetic. It began the process of reconciliation between Poles and Germans, without disregarding the crimes that had been committed, without forgetting the victims, and without closing ourselves off with a sense of the wrongs suffered.
2. The decades-long Polish-German reconciliation dialogue was conducted in the spirit that St. John Paul II outlined as follows: “Forgiveness, far from precluding the search for truth, actually requires it. The evil which has been done must be acknowledged and as far as possible corrected” (John Paul II, Offer Forgiveness and Receive Peace, Message for the XXX World Day of Peace, January 1, 1997).
However, mercy and forgiveness – especially in political life – must be accompanied by prudence and justice. “There is no contradiction between forgiveness and justice. Forgiveness neither eliminates nor lessens the need for the reparation which justice requires” (John Paul II, ibid.).
The Church’s task is to remind people of the value of conversion, forgiveness and reconciliation. State institutions are called upon to decide on the practical forms of restoring justice. May our common desire, then, be that the two reconciled peoples, Polish and German, direct their gaze toward a better future.
+ Stanislaw Gądecki
Archbishop Metropolitan of Poznań
President of the Polish Bishops’ Conference
Warsaw, September 3, 2022
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Il Presidente dell’Episcopato ha affermato nella Dichiarazione che “le questioni sollevate da questo rapporto vanno viste nel contesto del processo di riconciliazione polacco-tedesco in atto da molti anni”, iniziato con una lettera dei vescovi polacchi ai vescovi tedeschi nel 1965.
“Dopo anni possiamo affermare che quel documento si è rivelato profetico. Ha iniziato il processo di riconciliazione tra polacchi e tedeschi senza trascurare i reati commessi, senza dimenticare le vittime e senza chiudersi nel sentimento per i torti subiti”, si legge nella Dichiarazione.
Mons. Gądecki ha dichiarato che nella vita politica la misericordia e il perdono devono essere accompagnati da prudenza e giustizia. Citando S. Giovanni Paolo II, ha sottolineato che “non sussiste (…) alcuna contraddizione tra perdono e giustizia. ll perdono, infatti, non elimina né diminuisce l’esigenza della riparazione, che è propria della giustizia” (Messaggio per la XXX Giornata Mondiale della Pace, 1 gennaio 1997).
“Il nostro comune desiderio sia quindi che i due popoli polacco e tedesco riconciliati, rivolgano il loro sguardo verso un futuro migliore”, ha sottolineato il Presidente della Conferenza Episcopale Polacca.
Dichiarazione del Presidente della Conferenza Episcopale Polacca in merito al Rapporto sulle perdite subite dalla Polonia come esito dell’aggressione e occupazione tedesca negli anni 1939-1945
1.Nel contesto delRapporto sulle perdite subite dalla Polonia come esito dell’aggressione e occupazione tedesca negli anni 1939-1945 del 1 settembre 2022, desidero richiamare l’attenzione sul fatto che le questioni sollevate da questo rapporto vanno viste nel contesto del processo di riconciliazione polacco-tedesco in atto da molti anni.
Esso è iniziato con la lettera dei vescovi polacchi ai vescovi tedeschi del 1965 (Messaggio dei vescovi polacchi ai loro fratelli tedeschi in Cristo per ufficio pastorale, 18 novembre 1965). In quell’anno i vescovi polacchi scrissero: „In questo spirito cristianissimo, ma anche molto umano, tendiamo a voi (…) le nostre mani e concediamo e chiediamo il perdono”. Questa lettera fu rapidamente riconosciuta come uno dei più importanti documenti di pace dell’epoca.
Dopo anni possiamo affermare che quel documento si è mostrato profetico. Ha iniziato il processo di riconciliazione tra polacchi e tedeschi senza trascurare i reati commessi, senza dimenticare le vittime e senza chiudersi nel sentimento per i torti subiti.
2.Il decennale dialogo polacco-tedesco di riconciliazione è stato condotto secondo lo spirito che San Giovanni Paolo II ha presentato in questo modo: „Il perdono, lungi dall’escludere la ricerca della verità, la esige. Il male compiuto dev’essere riconosciuto e, per quanto possibile, riparato.” (Giovanni Paolo II, Offri il perdono, ricevi la pace,Messaggio per la XXX Giornata Mondiale della Pace, 1 gennaio 1997).
La misericordia e il perdono – soprattutto nella vita politica – devono però essere accompagnate dalla prudenza e dalla giustizia. „Non sussiste (…) alcuna contraddizione tra perdono e giustizia. ll perdono, infatti, non elimina né diminuisce l’esigenza della riparazione, che è propria della giustizia” (Giovanni Paolo II, ibid).
Il compito della Chiesa è richiamare il valore della conversione, del perdono e della riconciliazione.A decidere sulle forme pratiche di ripristino della giustizia sono preposte le istituzioni statali. Il nostro comune desiderio sia quindi che i due popoli polacco e tedesco riconciliati, rivolgano il loro sguardo verso un futuro migliore.
+ Stanisław Gądecki
Arcivescovo Metropolita di Poznań
Presidente della Conferenza Episcopale Polacca
Varsavia, 3settembre 2022
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El Presidente del Episcopado señaló en la Declaración que “las cuestiones planteadas en este documento deben considerarse en el contexto del largo proceso de reconciliación polaco-alemán”, que comenzó con la carta de los obispos polacos a los obispos alemanes en el año 1965.
„Años después, podemos decir que ese documento resultó ser profético. Inició un proceso de reconciliación entre polacos y alemanes, sin ignorar los crímenes cometidos, sin olvidar a las víctimas y sin encerrarse en el recuerdo de las injusticias sufridas” – dice la Declaración.
El arzobispo Gądecki señaló que en la vida política, la misericordia y el perdón deben ir acompañados de la prudencia y la justicia. Citando a San Juan Pablo II, recordó que „No hay contradicción alguna entre perdón y justicia. En efecto, el perdón no elimina ni disminuye la exigencia de la reparación, que es propia de la justicia” (Mensaje para la XXX Jornada Mundial de la Paz, 1 de enero de 1997).
„Que sea, pues, nuestro deseo común que los dos países reconciliados, el polaco y el alemán, dirijan su mirada hacia un futuro mejor” – subrayó el Presidente de la Conferencia Episcopal Polaca.
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In der Erklärung merkte der Vorsitzende des polnischen Episkopats an, dass „die in diesem Bericht aufgeworfenen Fragen im Kontext des langjährigen Prozesses der deutsch-polnischen Versöhnung gesehen werden sollten”, an dessen Anfang Brief der polnischen Bischöfe an die deutschen Amtsbrüder aus dem Jahr 1965 stand.
„Jahre später können wir sagen, dass sich dieses Dokument als prophetisch erwiesen hat. Es hat den Prozess der Versöhnung zwischen Polen und Deutschen in Gang gesetzt, ohne die begangenen Verbrechen zu ignorieren, ohne die Opfer zu vergessen und ohne uns in einem Gefühl des erlittenen Unrechts zu verschließen”, heißt es in der Erklärung.
Erzbischof Gądecki bemerkte, dass im politischen Leben Barmherzigkeit und Vergebung von Besonnenheit und Gerechtigkeit begleitet sein müssen. Nachedem er Johannes Paul II. zitierte, wies er darauf hin, dass „(…)es besteht kein Widerspruch zwischen Vergebung und Gerechtigkeit. Denn die Vergebung beseitigt noch verringert sie die Forderung nach Wiedergutmachung, (Botschaft zur Feier des XXX. Weltfriedenstages, 1. Januar 1997).
„Lass es also unser gemeinsamer Wunsch sein, daß die beiden versöhnten Völker, Polen und Deutsche, ihren Blick auf eine bessere Zukunft richten”, betonte der Vorsitzende der Polnischen Bischofskonferenz.
Wir veröffentlichen den vollständigen Text der Erklärung:
Erklärung des Vorsitzenden der Polnischen Bischofskonferenz zum „Bericht über die Verluste, die Polen infolge der deutschen Aggression und Besatzung in den Jahren 1939-1945 erlitten hat”
Im Zusammenhang mit dem am 1. September 2022 veröffentlichten „Bericht über die Verluste, die Polen infolge der deutschen Aggression und Besatzung in den Jahren 1939-1945 erlitten hat”, möchte ich darauf hinweisen, dass die in diesem Bericht aufgeworfenen Fragen im Kontext eines langen Prozesses der deutsch-polnischen Aussöhnung betrachtet soll.
1.Es begann mit einem Brief der polnischen Bischöfe an die deutschen Bischöfe im Jahr 1965 (Botschaft der polnischen Bischöfe an ihre deutschen Amtsbrüder vom 18. November 1965). In dem Brief schrieben die polnischen Bischöfe: „In diesem allerchristlichsten und zugleich sehr menschlichen Geist strecken wir unsere Hände zu Ihnen hin (…) , gewähren Vergebung und bitten um Vergebung.”. Dieses Schreiben wurde schnell als eines der wichtigsten Friedensdokumente der damaligen Zeit anerkannt.
Jahre später können wir sagen, dass sich dieses Dokument als prophetisch erwiesen hat. Es begann ein Prozess der Versöhnung zwischen Polen und Deutschen, ohne die begangenen Verbrechen zu ignorieren, ohne die Opfer zu vergessen und ohne uns im Bewusstsein des erlittenen Unrechts zu verschließen.
2. Der jahrzehntelange deutsch-polnische Versöhnungsdialog wurde in dem Geist geführt, den der heilige Johannes Paul II. wie folgt formulierte: „die Vergebung beseitigt noch verringert sie die Forderung nach Wiedergutmachung, die wesentlich zur Gerechtigkeit gehört. Das begangene Unrecht muss anerkannt und so weit wie möglich wiedergutgemacht werden (Johannes Paul II., „Biete die Vergebung an, empfange den Frieden”. Botschaft zum XXX. Weltfriedenstag, 1. Januar 1997).
Barmherzigkeit und Vergebung müssen jedoch – vor allem im politischen Leben – von Besonnenheit und Gerechtigkeit begleitet sein. „Es gibt (…) keinen Widerspruch zwischen Vergebung und Gerechtigkeit. Denn die hebt die Notwendigkeit der Wiedergutmachung des Unrechts, die das Gebot der Gerechtigkeit ist, weder auf noch mindert sie sie” (Johannes Paul II., ebd.).
Es ist die Aufgabe der Kirche, die Menschen an den Wert von Umkehr, Vergebung und Versöhnung zu erinnern. Die staatlichen Institutionen sind aufgerufen, über die praktischen Formen der Wiederherstellung des Rechts zu entscheiden. Möge es daher unser gemeinsamer Wunsch sein, dass die beiden versöhnten Völker, Polen und Deutsche, ihren Blick auf eine bessere Zukunft richten..
+ Stanisław Gądecki
Erzbischof Metropolit von Posen
Voesitzender der Polnischen Bischofskonferenz
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