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Padre e Pastore #4 | Tra i lavoratori di Włocławek

Family News Service / 24.11.2021
fot. Instytut Prymasa Wyszyńskiego
fot. Instytut Prymasa Wyszyńskiego

Il Primate Stefan Wyszyński è rimasto nella memoria dei polacchi come statista, difensore della fede, della libertà della Patria e dell’assoluta dignità umana.


Nel periodo tra le due guerre, il Primate fu uno dei rappresentanti più attivi e competenti della Chiesa in Polonia, occupandosi della questione sociale, attuale in quel momento. Questo fatto ha avuto un’influenza significativa sulla forma di tutto il suo ministero nella Chiesa.

L’area principale della sua attività sociale di questo periodo era il lavoro nell’ambito del Sindacato dei Lavoratori Cristiani di Włocławek, che garantiva i diritti dei lavoratori e svolgeva un ruolo significativo nel processo di difesa di questi diritti su basi diverse da quelle proposte dal socialismo. La questione operaia era allora un problema pressante: condizioni di lavoro umilianti, salari bassi, impoverimento dei lavoratori e delle loro famiglie, incertezza del domani e sfruttamento che portavano ad un dramma più grande, quello della disoccupazione. Questa situazione richiedeva contro-misure congiunte e organizzate di natura economica, politica e, soprattutto, etica. Era il periodo della grande crisi economica mondiale. In tali circostanze, don Wyszyński intraprese un’attività di formazione tra gli operai, mostrando loro la prospettiva della rinascita sostenuta dalla dottrina sociale della Chiesa.

Lo scopo dei Sindacati dei Lavoratori Cristiani era quello di occuparsi delle questioni economiche dei lavoratori e dei contatti con i datori di lavoro, nonché di curare la formazione intellettuale e spirituale degli operai.

Dedicò molta attenzione alla formazione dei giovani lavoratori. Nell’ambito delle attività dell’Università dei Lavoratori Cristiani, creò una sezione giovanile. Quando era già Primate di Polonia, ricordava questo lavoro così: “Dopo aver lavorato per un’intera settimana, passavo tutti i sabati in questa università, tra i lavoratori e i rappresentanti dei sindacati cristiani. Ho lavorato lì, come meglio ho potuto, con umiltà e altruismo, perché per questo lavoro non ho preso un centesimo da nessuno. Per molti anni ho servito le persone che si sono unite alla Chiesa, convinto che li avrei sicuramente aiutati a risolvere tante difficoltà per la pace e che avrei trasmesso loro lo spirito di giustizia sociale, come insegnato da Cristo”.

Don Wyszyński, considerato da alcuni circoli di Włocławek un ‘prete rosso’, difendeva le classi sociali insoddisfatte dall’illusione che solo l’ideologia bolscevica fosse la loro salvezza. Mise in guardia contro questa minaccia come un’ulteriore schiavitù, credendo profondamente che solo il Vangelo e la dottrina sociale cattolica della Chiesa sono in grado di garantire relazioni interpersonali dignitose e giuste nello spirito degli insegnamenti di Cristo. Vide una particolare minaccia nell’atteggiamento dell’intellighenzia polacca che soccombeva all’ideologia comunista. Nel 1934 pubblicò l’opuscolo ‘La cultura del bolscevismo e l’intellighenzia polacca’. Il pericolo dell’influenza comunista è stato descritto da don Wyszyński con una straordinaria conoscenza dell’ideologia bolscevica. Vedeva l’ingiustizia del sistema capitalista ma, con una conoscenza approfondita del problema, ha mostrato anche le disgrazie che il bolscevismo avrebbe portato alla vita sociale, economica e culturale polacca. Sfortunatamente, divenne presto evidente quanto fosse corretta questa intuizione.

Don Wyszyński si dimostrò un eccezionale esperto di problemi sociali, non solo a Włocławek. Partecipò a convegni nazionali di attivisti sociali. Nel febbraio 1936 fu eletto nella commissione di preparazione del lavoro di unificazione del movimento lavoratore. Si coinvolse in queste attività vedendo i problemi della classe operaia perché “queste masse tornassero alla Chiesa, per liberarle dalla più pericolosa apostasia: l’ateismo proletario”. Nel 1937 fu inserito dal card. August Hlond tra i membri del Consiglio Sociale.

In questo modo, Dio nella sua Provvidenza preparò don Wyszyński allo scontro contro il comunismo durante il suo ministero di Primate. Conosceva bene e capiva le esigenze dei lavoratori, sosteneva i loro diritti, li difendeva, li accompagnava con consigli e con il sostegno.

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