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Presentato il Rapporto 2021 sulla situazione della Chiesa cattolica in Polonia

Ufficio per le Comunicazioni Estere della Conferenza Episcopale Polacca / 05.03.2021
pixabay.com
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L’Agenzia di Informazione Cattolica KAI, venerdì 5 marzo ha presentato la situazione della Chiesa polacca. Ha fornito i dati riguardanti la vita religiosa, le vocazioni e l’impegno dei fedeli laici, con particolare riferimento agli ambiti pastorale e sociale: nel campo della carità, della cultura, l’educazione, la scienza, i media, il sostegno alla famiglia e alle persone con disabilità, le iniziative di contrasto e prevenzione degli abusi sui minori.


Il 91,9 % dei polacchi si definisce cattolico, lo 0,9% ortodosso e 3,1% dichiara di non avere alcuna fede. Nel 2019 si consideravano appartenenti alla Chiesa Cattolica 32.461.000 fedeli, raccolti in 10382 parrocchie con un tasso di religiosità tra i più alti in Europa: il 36,9 % dei cattolici partecipa regolarmente alla santa Messa. Anche in Polonia è in corso la secolarizzazione, anche se non in modo così evidente in confronto ad altri paesi europei. Si riduce sempre più il numero di coloro che si dichiarano a favore degli insegnamenti della Chiesa sulle questioni morali, in particolare nella sfera dell’etica sessuale. Ad esempio, solo il 20% dei fedeli ritiene inammissibile la convivenza prematrimoniale.

Tra i giovani, la pratica religiosa in circa 30 anni si è dimezzata. Secondo il Rapporto dell’Agenzia KAI i giovani credenti e praticanti sono il 30,1 %, i giovani credenti e poco praticanti sono il 21,6%, mentre i non praticanti sono il 18,5%. Il 50,7 % degli studenti ritiene che la Chiesa non sia per loro autorità. Preoccupante è il calo di stima nella Chiesa: per molti anni circa il 55/60% ne aveva stima, nel dicembre 2020 solo il 41%, mentre è risalita nel gennaio 2021 al 46%.

La pandemia di Covid-19, se da un lato ha evidenziato il processo di indebolimento delle pratiche religiose collettive e dei legami con la parrocchia in atto già dagli ultimi decenni, dall’altro ha permesso di scorgere il rafforzarsi dei legami familiari e della religiosità che apre alla ricerca del trascendente e a cercare nel cattolicesimo le risposte ai bisogni spirituali.

In Polonia esistono 1050 santuari, dai quali 793 mariani. Il più importante rimane quello di Jasna Góra, che nel 2019 ha registrato 4.400.000 pellegrini, dei quali 133.000 hanno fatto il pellegrinaggio a piedi. Il Santuario della Divina Misericordia, legato alle apparizioni di Gesù a Santa Faustina Kowalska registra annualmente circa 2 milioni di pellegrini da 90 Paesi.

La Chiesa Cattolica in Polonia può contare sulla presenza di 2 cardinali, 29 arcivescovi, 123 Vescovi (dei quali 4 di rito bizantino-ucraino) e su 33.600 sacerdoti (dei quali 24.700 diocesani e 8.900 religioso) e circa 1200 e religiosi semplici di 59 Congregazioni. Sono circa 19.000 le suore, raggruppate in 104 Istituti Religiosi e 13 Congregazioni di vita contemplativa. Ad essi si aggiungono oltre 2,5 milioni di fedeli laici che prestano la loro opera nelle parrocchie o comunità di appartenenza.

Nel 2020 il numero complessivo dei seminaristi è stato di 2556. Secondo le informazioni fornite alla KAI dalla Conferenza dei Rettori dei Seminari Teologici Superiori, nell’anno accademico 2020/2021 sono in formazione 438 nuovi candidati al sacerdozio, dei quali 289 nei seminari diocesani e 149 negli ordini religiosi, i più numerosi dei quali sono presso i domenicani. Vanno però considerati anche che gli abbandoni del sacerdozio, dal 2000 al 2017 ha avuto una media di 56 all’anno.

I missionari polacchi nel mondo sono 2697, dei quali 500 sono sacerdoti diocesani, 1283 religiosi, 875 suore e 39 missionari laici.

La Caritas Polska è l’ente caritativo più importante dopo lo Stato e realizza programmi di aiuto in Polonia e all’estero. Raggruppa 44 Caritas diocesane a cui fanno riferimento 3.250 Caritas parrocchiali, e 834 punti di aiuto gestiti dai religiosi o religiose. In totale si pensa che circa mezzo milione di persone si occupi dei poveri. Anche le diverse associazioni di volontariato contribuiscono a formare una mentalità solidale e ad aiutare chi si trova in diverse situazioni di bisogno.

Secondo i dati del 2018, solo l’8 % dei laici praticanti sono impegnati stabilmente in comunità, associazioni o organizzazioni, sia storiche (come i francescani, domenicani e carmelitani laici, Rosario Vivente), sia più recenti, come Azione Cattolica, Rinnovamento nello Spirito, il Cammino neocatecumenale o l’Opus Dei. La pietà popolare più diffusa resta quella mariana. A questi movimenti si aggiungono i recenti movimenti per la vita, i club per riscoprire il valore della paternità e i Cavalieri di Colombo.

L’educazione cattolica avviene grazie a 487 scuole cattoliche, delle quali 259 elementari e medie, 173 scuole superiori e 55 scuole speciali (dati del 2019), nelle quali studiano oltre 70.000 studenti, di cui circa 2.500 nelle scuole ‘speciali’. Sono 2 le Università Cattoliche: l’Università Cattolica Giovanni Paolo II di Lublino e la Pontificia Università Cattolica Giovanni Paolo II di Cracovia. Inoltre vi sono l’Accademia Cattolica di Varsavia, l’Accademia “Ignatianum” di Cracovia dei Padri Gesuiti e la Pontificia Facoltà Teologica di Breslavia. Ad esse si aggiungono le Facoltà di Teologia nelle Università di Katowice, Poznań, Toruń, Opole, Olsztyn e Stettino.

Tra le centinaia di iniziative culturali annuali, vale la pena citare il Congresso di Cultura Cristiana di Lublino, un evento internazionale dedicato alla cultura e organizzato dalla Chiesa in Polonia, giunto alla 6a edizione e la Convenzione di Gniezno, con scadenza pluriennale, un incontro internazionale che vede la partecipazione del clero di varie denominazioni, politici, persone di scienza e cultura e ha come obbiettivo la riflessione sulla situazione spirituale dell’Europa e il sostegno alla responsabilità dei cristiani in questo ambito. Inoltre, festival di musica cristiana, film religiosi, concerti d’organo e la Fiera degli editori cattolici sono diventati un appuntamento fisso nel panorama culturale della Polonia dopo il 1989. La loro presenza è una componente preziosa della cultura nazionale. La chiesa cattolica si prende cura della conservazione delle circa 13mila chiese storiche e dei circa 100 musei diocesani, religiosi e parrocchiali.

I media cattolici consistono attualmente in 4 settimanali nazionali, 44 stazioni radiofoniche, Radio Maryja a livello nazionale, redazioni cattoliche nei media pubblici e privati come Telewizja Trwam. Il settore più in crescita – e molto utile nel periodo della pandemia – è quello dei portali Internet cattolici. Un ruolo importante a livello nazionale svolgono l’Agenzia Cattolica di Informazione (KAI) della Conferenza Episcopale Polacca e la Fondazione Opoka, il portale elettronico a servizio della Chiesa cattolica per la realizzazione di sistemi per lo scambio elettronico di informazioni, anch’esso voluto dalla Conferenza Episcopale Polacca.

Dal punto di vista socio-sanitario, molto numerosi sono le case di cura per gli anziani, gli ospedali e gli hospice per malati terminali, cliniche e centri sanitari di matrice cattolica. Vi sono anche centri di noleggio di attrezzature per la riabilitazione dei disabili, centri di riabilitazione, laboratori di terapia occupazionale, case famiglia ecc. Per i bambini vi sono orfanotrofi, strutture di cura, centri di cura ed educazione per minori disabili e orfani, nonché centri terapeutici. Le famiglie possono contare sull’aiuto di cliniche familiari specializzate, cliniche distrettuali, centri di consulenza familiare parrocchiale, centri di sostegno alla famiglia, centri di sostegno per le vittime di violenza, centri per l’adozione. Sono attive case per madri single, case per madri con figli minori e per i bambini abbandonati dopo la nascita. I senzatetto e i poveri possono rivolgersi ai punti per la distribuzione di vestiti, ai centri di ristorazione e mense, rifugi e ostelli. Per i disoccupati vi sono centri di integrazione sociale e cooperative sociali, ai quali si aggiungono centri di assistenza per migranti e rifugiati, e case per rimpatriati.

Nell’ambito dell’ecumenismo, la Polonia è probabilmente l’unico paese al mondo in cui esistono organismi inter-ecclesiastici comuni, sostenuti dall’autorità della Conferenza Episcopale da parte cattolica. Essa, infatti ha istituito commissioni bilaterali per il dialogo con le chiese ortodossa, luterana, polacco-cattolica e avventista.

Un capitolo importane riguarda il contrasto e la prevenzione degli abusi sessuali su minori da parte di membri della comunità ecclesiale. Il sistema di protezione dei minori è stato realizzato a partire dal 2009, quando la Conferenza Episcopale ha adottato le prime Linee Guida che definiscono la procedura da seguire nei casi di abuso sessuale di minori da parte di sacerdoti e, più recentemente, ha applicato le norme introdotte da Papa Francesco con il Motu Proprio “Vos estis lux mundi” riguardante anche i Vescovi o i Superiori religiosi che avessero coperto tali crimini. Nel 2004 è stato aperto il Centro di Protezione del Minore presso l’Accademia “Ignatianum” di Cracovia, una unità inter-disciplinare che comprende attività di formazione in campo psicologico, pedagogico e spirituale legata all’abuso sessuale di minori e, contemporaneamente sviluppa programmi di prevenzione pastorali, formativi ed educativi utili a creare ambienti sicuri per i minori. Nel 2019 la Conferenza Episcopale ha istituito un Delegato per la Protezione dei minori e la Fondazione San Giuseppe la cui missione è proteggere i minori e la costruzione di strutture efficaci nella prevenzione e a sostegno della guarigione delle vittime di abusi.

Il rapporto non ha dimenticato la pastorale per i polacchi emigrati, presentando iniziative come vacanze all’estero in lingua polacca per emigrati, il congresso a cadenza biennale per i giovani polacchi residenti all’estero, e quello per le famiglie emigrate.

Nel complesso, il rapporto mostra che indipendentemente dalle forti tendenze di secolarizzazione, la società polacca ha ancora un forte attaccamento alla fede, e la Chiesa è viva ed ha un enorme potenziale apostolico.

Jedna odpowiedź do “Presentato il Rapporto 2021 sulla situazione della Chiesa cattolica in Polonia”

  1. NN pisze:

    Kolejny artykul, ktory nie jest ani po polsku, ani po francusku. Wstyd !!!! 😢

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