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Polonia: 76.mo anniversario della Liberazione di Auschwitz. Oltre 200.000 bambini uccisi

Ufficio per le Comunicazioni Estere della Conferenza Episcopale Polacca / 27.01.2021
Muro delle esecuzioni al campo di concentramento di Auschwitz I., By Tomasz Bienias - Photo by Diabetes, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8779479
Muro delle esecuzioni al campo di concentramento di Auschwitz I., By Tomasz Bienias - Photo by Diabetes, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8779479

Il 27 gennaio si celebra l’anniversario della liberazione del campo di concentramento nazista di Auschwitz. Il tema del 76.mo anniversario, celebrato per la prima volta online, affronta il tema del martirio di oltre 200.000 bambini e il destino di quei pochi che sono sopravvissuti. Dal 2005 in questa data è stata istituita la Giornata Internazionale delle Vittime dell’Olocausto.


All’incontro ha partecipato Zdzisława Włodarczyk, sopravissuta al lager, con una toccante testimonianza personale, ripresa all’interno dello stesso campo, 76 anni dopo.

“Abbiamo in comune molto più di quello che ci divide” ha sottolineato, Anita Lasker-Wallfisch, anche lei sopravvissuta riferendosi agli attacchi xenofobi che avvengono ancora al giorno d’oggi.

“Oggi viviamo in un mondo virtuale, anche a causa del coronavirus, ma la loro sofferenza, la loro uccisione non era virtuale, hanno sofferto terribilmente e sono stati uccisi con crudeltà veramente” – ha ricordato il Presidente della Repubblica Polaccca, Andrzej Duda.

Hanno rivolto un messaggio il Vice Ambasciatore di Israele in Polonia Tal Ben-Ari Yaalon che ha ricordato le vittime dell’Olocausto della sua propria famiglia e l’Ambasciatore russo in Polonia Siergiej Andriejew che ha ricordato che circa 26 miglioni di russi hanno perso la vita durante la II Guerra Mondiale.

Come ai morti, nessuno ridarà la vita, così ai bambini a cui è stata tolta l’infanzia, nessuno potrà ridarla. Ma quanti bambini anche oggi sono uccisi, venduti, usati, abusati, affamati, abbandonati - si è domandato il Dott. Piotr M. A. Cywiński, Direttore del Museo Statale di Auschwitz-Birkenau.

Il momento di preghiera, è stato guidato dal Rabin Michael Schudrich, dal Vescovo Cattolico Roman Pindel, dal Vescovo ortodosso Atanazy e dal Vescovo Evangelico-Asburgico Adrian Korczago.

Bambini dietro il filo spinato del campo. Fermo immagine dal film sovietico che documenta la liberazione di Auschwitz, wikimedia (dominio pubblico)

Ha fatto seguito, chiudendo la prima parte dell’incontro, la deposizione di una corona di alloro nel campo e di una lampada accesa al memoriale, ad opera del Dott. Cywiński.

La seconda parte è proseguita con una discussione online dal titolo “L’influenza della guerra e dell’Olocausto nella formazione dell’identità del bambino” con la partecipazione di Lea Balint – Sopravissuta all’Olocausto; Melissa Hacker – Presidente della Kindertransport Association e Janina Rekłajtis – Sopravvissuta ad Auschwitz. Moderatore dell’incontro: Dott. Piotr M. A. Cywiński – Direttore del Museo Statale di Auschwitz-Birkenau.

Per questa giornata Mons. Stanisław Gądecki, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca ha diramato un Comunicato, citando, tra l’altro San Giovanni Paolo II che ad Auschwitz il 7 giugno 1979 disse: “Questa nazione che ha ricevuto da Dio il comandamento ‘Non uccidere’, in misura speciale ha sperimentato l’uccisione” ed aveva sollecitato tutti a tornare a Dio e ai suoi comandamenti, perché la tragedia dell’Olocausto non si ripeta mai più.

Mons. Stanisław Gądecki ha ricordato anche che Papa Benedetto XVI, riferendosi al pellegrinaggio del suo predecessore, disse ad Auschwitz nel 2006: “Papa Giovanni Paolo II ha compiuto un pellegrinaggio qui come figlio di una nazione che, accanto alla nazione ebraica, ha sofferto di più in questo luogo e in generale durante la guerra”.

“Questo anniversario ci obbliga a opporci a gran voce a tutte le forme di degrado della dignità umana: razzismo, xenofobia e antisemitismo. In questo anniversario, ci appelliamo al mondo contemporaneo per la riconciliazione e la pace, per il rispetto del diritto di ogni nazione di esistere e per la libertà, l’indipendenza e la conservazione della propria cultura” – ha sottolineato  Presidente della Conferenza Episcopale Polacca.

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